Ora da dimenticare per Bitcoin e per tutto il resto del mercato cripto. Nel giro di pochi minuti vengono polverizzati alcuni supporti, con $BTC che torna vicino a quota 29.000$ e Ethereum che invece torna sotto quota 2.000$.
Panico sui mercati con liquidazioni a cascata nel mezzo della sessione europea, il tutto con un condizionamento importante da parte del mercato azionario europeo, che presenta praticamente soltanto segni meno in una sessione partita male e che sta proseguendo peggio.
Il tutto all’interno di una giornata già particolare almeno per l’area Euro, a causa dell’arrivo dei dati sull’inflazione.
Una premessa per chi crede che…
…anche un eventuale ritorno del bull market per tutto il comparto significhi andare sempre e solo su, senza alcun ritracciamento o correzione. Il mondo crypto ha inaugurato un 2023 che tutti ricorderemo in positivo, e qualche calo, per quanto repentino, non deve essere in alcun modo fonte di preoccupazione. Chi ha un piano farebbe bene a continuare a seguirlo, se solido. E chi non ha un piano farebbe bene a studiare il mercato e a crearne uno, possibilmente puntellandolo con stop loss e take profit per tutta la durata dello stesso.
I mercati ci vogliono reattivi, ma anche con un pizzico di paranoia. Ci siamo scottati in modo importante non più di qualche mese fa e il terrore che la corsa iniziata a gennaio sia un fuoco di paglia è concreto. Tuttavia quando tutti perdono la testa la migliore delle strategie per fare trading e per investire è quella di fare ricorso alla razionalità.
Europa indietro rispetto agli USA
Quando Atene piange, Sparta non ride, recitava un vecchio adagio. Il problema è che però non si è capito ancora se l’UE voglia giocare il ruolo di Sparta o di Atene e – per quanto viva una situazione molto complessa – se voglia iniziare o meno a guardare agli USA anche per trarne qualche lezione di aplomb.
L’Europa ha problemi enormi rispetto agli USA – a partire da una crescita asfittica che si trascina da tempo e questioni energetiche ancora da risolvere. Il quadro però, pur essendo grave non è serio – e non basta nascondere la polvere sotto il tappeto nella speranza che si rimuova da sola.
L’inflazione UK ha lanciato poi un altro campanello d’allarme. Siamo lontanissimi da un ritorno** verso percentuali più consone ai target delle banche centrali – ed è purtroppo questo il quadro all’interno del quale toccherà operare.
Anche uno scarico di profitti
Per molti le tensioni mattutine sui mercati sono state anche occasione per scaricare un po’ dei satoshi e delle crypto accumulate e che hanno fruttato fino ad oggi parecchio, almeno per chi ha aperto posizioni per tempo.
Una piccola mano agli orsi è stata offerta dalle liquidazioni a catena, segno che in molti stavano giocando con leve troppo alte, magari spinti dalle ali dell’entusiasmo. Ali che però da quando esistono i mercati finanziari finiscono sempre per punire i più audaci.
Finita la corsa per Bitcoin e crypto?
Assolutamente assurdo dirlo adesso. Bitcoin e crypto sono ancora in un ottimo stato di salute e il crollo di questa mattina dovrebbe essere preso per quello che è. Un crollo senza troppe dietrologie che potrebbe essere condimento anche per una corsa maggiormente dilatata nel tempo.
A meno di un crollo epocale per le principali economie mondiali, qui si continua a ritenere piuttosto improbabile che il mondo cripto la smetta di seguire gli andamenti delle borse. Bitcoin potrà anche essere oro digitale, ma prima che gli investitori lo trattino effettivamente come tale dovrà passare del tempo. Tempo che, pur accelerato dalle dinamiche crypto, non può essere di poche settimane.