Criptovalute e Bitcoin nella gabbia UE? Secondo i politici di Bruxelles si tratterebbe di gabbia dorata, dato che il nuovo complesso di regole – che vedrà la votazione domani a livello parlamentare – contribuirà a definire spazi e vincoli per l’intero comparto. Evitando, aggiungiamo noi, che ci si trovi nelle stesse condizioni degli Stati Uniti, dove le agenzie governative si stanno facendo la guerra distruggendo tutto ciò che incontrano per la strada.
Noi ne avevamo parlato anche con uno dei padri del complesso di norme, in uno speciale pubblicato poco dopo il caso FTX, chiedendoci e chiedendogli se il complesso di regole in questione sarebbe stato d’aiuto affinché certi disastri non fossero ripetuti.
Ora che diverse testate USA hanno raccolto diversi pareri dei parlamentari che prenderanno parte alla votazione, è forse il momento giusto per fare il punto, più che altro per comprendere anche che tipo di effetti si aspettano coloro i quali questo impianto di norme lo stanno mettendo in piedi.
Sarà un passaggio epocale per il settore, perché condizionerà il modo in cui 400 milioni di europei interagiranno non solo con le criptovalute, ma anche con gli exchange e gli altri intermediario.
[Il MiCA] porterà l’Unione Europea alla frontiera della Token Economy, favorendo il ritorno della fiducia che è stata danneggiata dal caso FTX.
Questo il commento di Stefan Berger, che è il padre dell’intero impianto e che abbiamo avuto modo già di intervistare proprio sul caso FTX sulle nostre pagine.
[Se FTX fosse stato sotto la giurisdizione europea] quanto accaduto non sarebbe stato possibile.
Questo il commento di Mairead McGuinness, che ha inoltre indicato come certe pratiche di FTX sarebbero chiaramente proibite dal MiCA, in particolare sulla separazione tra fondi dei clienti e propri.
Sul punto, che è curioso, torneremo più avanti – perché almeno ad avviso di chi vi scrive c’è parecchio pensiero magico.
C’è anche chi, come Chris MacManus, non si è detto granché interessato alla legge, pur essendo questa a suo avviso comunque foriera di maggiore trasparenza per il settore.
Non ho interesse nel creare un mercato o nel favorire l’uso di cripto asset. Sono degli schemi piramidali, che sono utilizzati da gang criminali per il riciclaggio di denaro, che frodano la classe lavoratrice e che sprecano enormi quantità di energia senza alcuno scopo.
Un’opinione leggermente indietro rispetto allo stato effettivo dell’industria e che dimostra come anche dalle nostre parti non tutti abbiano fatto i compiti a casa. Ok non essere d’accordo con l’esistenza stessa delle criptovalute, ma da qui a ritenere che sarà il MiCA a crearne un mercato ce ne passa.
Così come ce ne passa tra il non essere appassionato e dire che le criptovalute sprecano energia. Sarebbe un po’ come dire che siccome un certo film non vi piace, ogni volta che viene proiettato si sta sprecando energia. Evidentemente non è così e ognuno, anche i membri del Parlamento Europeo, dovrebbero forse iniziare a pensare al proprio orto piuttosto che a quello del vicino.
I miner Bitcoin pagano energia come gli altri e hanno tutto il diritto di utilizzarlo se qualcuno è disposto a pagarli per i servizi che offrono. Cosa che in un libero mercato non è affare di nessuno se non dei soggetti coinvolti. E no, non è neanche affare del MEP MacManus.
Paesi Bassi e tulipani. Un binomio che è tanto popolare quanto quello di tulipani e criptovalute. A ricordarci questo stanchissimo adagio è l’olandese Paul Tang:
La bolla è scoppiata e risparmiatori e speculatori sono stati rovinati. Le somiglianze con le cripto sono evidenti. Nessuno sa per cosa utilizzarle, ma sono la prossima “cosa alla moda”.
Anche qui andrebbe forse scritto qualcosa, se non fosse che sono anche affari di Tang se non ha idea degli utilizzi delle criptovalute. Di materiale per fare i compiti a casa ce n’è a sufficienza.
Si voterà domani e in caso di approvazione toccherà poi in maggio al Consiglio Europeo, in un iter giudiziario così lungo da fiaccare anche i più interessati.
Le opinioni, come è chiaro da quanto abbiamo riportato, sono divergenti. Non tutti sono contenti e non tutti hanno capito di cosa stanno parlando. Ma cosa ci aspettavamo?
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