Le quotazioni di Algorand (ALGO) stanno attraversando una pesante sessione di arretramento contro dollaro americano. Mentre sono le 19:56 di mercoledì 19 aprile, ALGO viene scambiato sui migliori Exchange mondiali a 0.2030 dollari, in calo del -8% su base giornaliera.
Si tratta sostanzialmente di una conferma allo scenario ribassista che abbiamo seguito con gli ultimi aggiornamenti. In particolare, se guardiamo all’approfondimento del 5 aprile scorso possiamo constatare come i prezzi siano stati respinti dall’area occupata dalle resistenze di breve periodo, che si trovavano a 0.2326/0.2362 ed a 0.2560/0.2600.
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L’arretramento risulta tuttavia molto contenuto rispetto a quelle che erano le proiezioni iniziali, che fissavano un primo obiettivo non prima di quota 0.1918. Dobbiamo quindi rivedere qualcosa a livello di supporti tecnici, per quanto riguarda le prossime 5-10 giornate, in quanto si fa strada l’ipotesi che la parentesi correttiva in via di sviluppo sin dai massimi dell’8 febbraio sia ormai giunta ad un punto di svolta.
Purtroppo, da un punto di vista dei fondamentali dobbiamo segnalare che il momento non sembrerebbe propriamente dei migliori. E’ di un paio di giorni fa una notizia, che abbiamo prontamente rilanciato dal sito, che vedrebbe Algorand indirettamente invischiata nell’avventura giudiziaria della SEC contro Bittrex, un piccolo exchange.
Anche se, in realtà, la crypto in sé non è responsabile di nulla, da un punto di vista del sentiment e della fiducia degli operatori l’impatto della faccenda non può che risultare negativo. Non è mai bello leggere il nome di uno degli asset crittografici più capitalizzati del mondo su un documento investigativo della SEC.
Su grafico a candele settimanali possiamo constatare come, nonostante quattro tentativi effettuati a partire dall’ultima decade di marzo, Algorand non sia mai riuscito a oltrepassare in maniera stabile la linea dei 0.2400 dollari. L’arretramento di questi ultimi giorni, ha ricondotto i valori a contatto con le zone statisticamente-limite per quanto riguarda la volatilità di questo specifico asset. In particolare, riteniamo molto improbabile il cedimento di area 0.1870/1900.
Tecnicamente è anzi plausibile che, mano a mano che i prezzi si avvicinano al livello, possano cominciare a stimolare nuovi ordini di acquisto. Considerato lo scenario di fondo in vigore sui mercati crittografici, che dalla prima settimana di marzo sono tutti impegnati in un tentativo di ripristino della tendenza rialzista di lungo termine, è plausibile che più di qualche compratore sia appostato poco sopra quota 0.1800. Attende evidentemente un minimo passo falso di Avalanche, per accumulare posizioni rialziste a sconto.
Su grafico a barre da 30 minuti abbiamo conferma all’impressione che qualcosa effettivamente stia cambiando, nel trend di questo token. Si sono formati livelli di supporto posti più in alto rispetto ai minimi relativi di metà marzo, per la precisione a quota 0.1.980/0.2000 ed a quota 0.1875/0.1900.
Si tratta di livelli di probabile reazione. Consideriamo quindi esaurita la sequenza di due segnali ribassisti consecutivi che abbiamo seguito a partire dal 16 marzo. Le aspettative sono ora di recupero, con un primo obiettivo a quota 0.2500, situato in corrispondenza della resistenza più vicina.
Da tale livello potrebbe scattare qualche provvisorio arretramento in seno al movimento rialzista atteso. L’obiettivo principale è situato a quota 0.2935/0.2950. Lo scenario rialzista descritto verrebbe accantonato solo nell’eventualità di cedimento del supporto principale, preferibilmente confermato da una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a quota 0.1875.
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