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Mining Bitcoin Russia

Russia: mining Bitcoin e pagamenti crypto | Occhio alle Fake News

Bitcoin e mining dello Stato Russo? Non è esattamente come ve la raccontano. Abbiamo letto l'articolo di TASS e...

Nel pomeriggio del 19 aprile diverse testate hanno fatto circolare la notizia dell’avvio di operazioni di mining Bitcoin da parte della Federazione Russa. Notizia chiaramente bullish e altrettanto chiaramente sensazionale. Peccato che poco di quanto si sia scritto è vero: in realtà ci sono movimenti potenziali sulle criptovalute (e non si è mai parlato di Bitcoin) ma sono parte di un test limitato e che per il momento non esiste ancora.

La notizia autentica è di TASS, agenzia di stampa russa che racconta una storia piuttosto diversa da quanto hanno diffuso anche grossi calibri dell’informazione Bitcoin e cripto. Cerchiamo di vedere insieme cosa è stato detto sul serio e cosa bolle in pentola dalle parti di Mosca.

No, la Russia non ha parlato di mining Bitcoin

La Russia non ha parlato di mining Bitcoin né tanto meno il regime speciale e sperimentale di cui si è parlato attiene a Bitcoin, che non viene citato direttamente neanche una volta. L’articolo può essere letto qui e in questo approfondimento ne analizzeremo gli aspetti più interessanti.

La Banca di Russia permette l’utilizzo di criptovalute, in forma sperimentale, come strumento per i pagamenti esterni ai confini. Questo ha detto il capo della Banca Centrale della Federazione Russa Elvira Nabiullina in un meeting con il partito Popolo Nuovo nella Duma.

L’articolo si apre così e non fa, come già detto, alcun tipo di riferimento al mining. Si continua poi così:

“Abbiamo la stessa posizione: le criptovalute […] non dovrebbero essere utilizzate all’interno del Paese e per i pagamenti esterni crediamo sia possibile in forma sperimentale. Questa legge è preparata in forma di regime legale sperimentale.”

Il virgolettato è sempre di Elvira Nabiullina, capo della Banca Centrale di Mosca. Arriva poi un riferimento al mining, per quanto debole:

Come specificato dal Capo della Banca Centrale, è stata pianificata la creazione di organizzazioni speciali e autorizzate attraverso le quali il mining e il settlement con soggetti di attività economica straniera avranno luogo.

L’articolo successivamente riporta un virgolettato del vice della Banca Centrale Alexey Guznov:

Analizzeremo di che tipo di attività potrà trattarsi all’interno del regime sperimentale. Al momento c’è una discussione con il governo per capire i loro scopi, con quali banche e su quanto potranno interagire con soggetti attivi nello scambi internazionale.

Aggiungendo poi che in un’eventuale prima fase saranno probabilmente coinvolti soggetti a partecipazione statale. I riferimenti dei virgolettati sono pertanto tutti inerenti al completamento di tali pagamenti e il sospetto forte è che il mining sia stato tirato in ballo da

Poco di nuovo nella news
Tanta fantasia nei report

In realtà c’è poco di nuovo

La vera notizia è il passo avanti con la creazione di un regime speciale tramite legge. Regime che, tra le altre cose, sarà anche sperimentale e non necessariamente permanente.

Sul mining in realtà c’è già tanto che si muove da diverso tempo, come avevamo già raccontato su Criptovaluta.it.

Per quanto concerne l’utilizzo di criptovalute all’interno del paese, la Banca Centrale sembra essere fortemente contraria all’utilizzo in patria. Anche qui nulla di nuovo. E di nuove mirabolanti valute, cripto o meno, per aggirare gli ostacoli derivanti dalle restrizioni SWIFT… ne abbiamo sentite diverse nelle ultime settimane. Non ci è chiaro il perché, ma ciclicamente notizie di grande aperture in Russia al mondo Bitcoin e crypto si riaffacciano anche sui principali giornali. Che forse dovrebbero cercare di avere memoria più lunga e di ricordarsi di quanto si è detto poco fa. E poi un poco prima. E poi un poco prima ancora.

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