Con una maggioranza bulgara di 571 favorevoli e soli 38 contrari il Parlamento Europeo ha approvato il cosiddetto MiCA, il complesso di regole che andrà a normare il mondo delle criptovalute a partire dal 2024. Si tratta del penultimo passaggio prima dell’approvazione finale, su un testo che ha affrontato diversi cambiamenti e che non mancherà di suscitare polemiche almeno tra una parte degli appassionati di questo mondo.
L’Unione Europea diventerà, successivamente all’approvazione definitiva del testo e alla sua entrata in vigore nel 2024, una delle prime giurisdizioni mondiali ad offrire una disciplina organica del settore, offrendo un quadro relativamente chiaro delle criptovalute come categoria di asset a se stante. Molte le normative anche per quelli che saranno definiti CASP, ovvero gli intermediari che offrono compravendita di tali asset.
Intanto il principale promotore della legge, Stefan Berger – che Criptovaluta.it ha intervistato qui per voi – si dice soddisfatto:
L’industria europea dei cripto-asset avrà una chiarezza sul piano regolamentare che non esiste in paesi come gli Stati Uniti. Il settore, che è stato danneggiato dal caso FTX, potrà riguadagnare fiducia.
I tempi per normative di questo tipo sono lunghi. Si era iniziato a parlare di MiCA nel 2020 quando il quadro delle criptovalute su scala globale era fondamentalmente diverso da quello di oggi e dove diverse problematiche, come quelle relative agli stablecoin non erano ancora emerse nella loro prorompente rischiosità.
Il testo ha subito diverse modifiche ed è ora nella sua forma definitiva, prima dell’ultima approvazione che avverrà il mese prossimo a cura del Consiglio. Il testo entrerà poi in vigore ad 1 anno dalla pubblicazione, presumibilmente intorno al giugno 2024.
L’arrivo del MiCA porterà omogeneità al settore crypto in Europa, mentre diversi paesi avevano già deciso di muoversi per conto proprio e di dotarsi di regole raramente organiche e spesso – come nel caso italiano – concentrate più sugli aspetti fiscali della questione che su altre questioni, come la regolamentazione e la licenza degli exchange.
La normativa, una volta in vigore, imporrà omogeneità a livello europeo, per quanto questa sia forse poco conveniente per alcuni paesi che hanno già deciso di fare per conto proprio e di offrire un ambiente meno aggressivo per gli operatori, come ad esempio Cipro.
Dipende dai punti di vista. L’arrivo di obblighi di compliance così stringenti è storicamente favorevole agli operatori più strutturati che possono permettersi certi adempimenti burocratici, che hanno costi importanti già sul breve periodo.
Alcune delle norme contenute nel MiCA sono state ampiamente contestate da diversi nuclei di appassionati, senza che la cosa però sembri aver ottenuto dei risultati in termini di cambiamento.
Rimarrà inoltre aperta la questione exchange offshore. L’UE non ha la forza e la possibilità di impedirne l’utilizzo da parte dei suoi cittadini – e diversi di questi a fronte di costi potenzialmente più alti per il trading in Europa continueranno a rivolgersi ad intermediari al di fuori di questo perimetro regolamentare.
E su questo torneremo certamente in futuro, dato che si tratta di norme che non esistiamo a definire liberticide e fortemente punitive delle pratiche più sicure per gli utenti. Identificazioni a tappeto con soglie pressoché inesistenti per chiunque interagisca con società o attività commerciali utilizzando criptovalute.
Un sistema che non ha eguali al mondo – almeno per ora – e che ci ricorda come dietro le migliori intenzioni dichiarate alla stampa (la protezione degli investitori) si celino poi sempre o quasi intenzioni discriminatorie verso il settore e volontà di intromettersi in qualunque scambio tra privati.
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Il bello è che molti all'estero plaudono a questa iniziativa - uno fra tutti, CZ di Binance. Questo la dice lunga su che put***aio stiamo combinando in Usa.
Ed ecco che siamo di nuovo all'annosa questione: è meglio mangiare m*rda oppure digiunare?
Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2.
CZ ha però un interesse diretto enorme nella cosa.
Senza ombra di dubbio. E' solo che vedere il Mica citato come esempio virtuoso continua a farci specie, è più forte di noi!
Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2.
Ero a Roma quando disse, cito quasi testualmente "ben venga, ci toglie dai piedi concorrenza poco solida"
Ricordiamo molto bene !
non illudiamoci che le colonie euro mostrino qualche parvenza di autonomia dai padroni yankee. sarà un cavallo di troia con cui si sentiranno in diritto di accendere o spegnere interruttori a piacimento. per il bene degli investitori, ovviamente.