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Con la comparizione di Gary Gensler davanti alla Commissione Servizi Finanziari non potevamo che occuparci del capo di SEC e delle ultime iniziative tese a regolamentare, a colpi di cause in tribunale, l’eterogeneo mondo delle criptovalute. Tra security e commodity, faide interne tra diverse agenzie e anche nel mondo cripto, la situazione è complessa – ma è comunque fondamentale comprenderla, anche se si è soltanto interessati ad investire o speculare.
Una situazione complessa – che poggia su leggi del 1933 e che Gary Gensler ritiene chiarissime. Tutto questo nel giorno in cui in Europa passa il MiCA con maggioranze bulgare.
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Il piano sembrerebbe essere proprio questo: un attacco finale al mondo cripto, che arriva dopo mesi di crescente aggressività del regolatore nei confronti di progetti, token, coin e anche exchange. Non è stato risparmiato nessuno, anche chi si era diligentemente impegnato a seguire le regole USA e si era addirittura quotato in borsa. Tutto lascerebbe pensare ad un via libera che arriva dai piani alti della politica USA, nonostante il Congresso a trazione repubblicana ora stia cercando di vederci chiaro.
Il factotum è sempre lui, quel Gary Gensler il cui arrivo era stato salutato con un certo entusiasmo, dato che in passato si era occupato di tenere corsi proprio su Bitcoin al MIT di Boston. E invece le cose sono andate rapidamente per un’altra strada: causa di Ripple che non è arrivata ancora a termine, attacchi a Kraken, poi a Coinbase e anche ad alcuni dei più regolati stablecoin sul mercato USA.
La prima questione da affrontare per capire cosa c’è in ballo è la differenza, secondo il diritto statunitense, tra commodity e security. Le prime – materie prime – sono regolate dal decisamente più benevolo CFTC. Le seconde invece sono dominio di SEC. Ed è per questo motivo che Gary Gensler vorrebbe dichiarare ogni criptovaluta (fatta eccezione per Bitcoin?) come security.
C’è in realtà molto di più della lotta tra Gensler e il mercato crypto. C’è anche la lotta tra due agenzie, la lotta che vede da un lato CFTC e dall’altro SEC. Una lotta che sta lasciando però un copioso numero di cadaveri sul campo. Cadaveri che non hanno mai chiesto di essere coinvolti in questa guerra.
C’è chi è contento dell’intraprendenza di SEC, dato che lascerebbe il campo libero al proprio progetto preferito. Non tutti la pensano così, ma ogni finto sostegno di Gensler a Bitcoin viene accolto con un lungo giro di applausi. Applausi che arrivano ogniqualvolta il capo di SEC dichiara che Bitcoin è una commodity, mica come tutto il resto.
Una situazione che però non mette al riparo Bitcoin dalle aggressioni di SEC, che più di una volta è tornata su decisioni del passato, stravolgendole.
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Il grosso delle lobby si trova negli USA che continuano a difendere il loro dollaro svalutato raccontandoci un sacco di menzogne piuttosto che accettare il cambiamento. Gensler e solo un burattino alle loro dipendenze. Freghiamoci di queste chiacchiere e teniamoci il mercato di un asset che è ormai riconosciuto a livello globale. Buona giornata