Tempo di bilanci per i grandi fondi che investono nelle crypto – e uno di questi registra una perdita record di 13 miliardi di dollari, maturata al termine di un periodo terribile per tutto il settore e in particolare per il grosso delle aziende del comparto che… fanno gola ai fondi stessi. A parlare di 13 miliardi di perdite – iscritte ora anche per motivi fiscali – è Tiger Global.
Il grande fondo aveva investito in FTX e ha tuttora posizioni aperte su OpenSea, Bored Ape, Yuga Labs, Moonpay, Worldcoin. Una situazione certamente non preoccupante per il fondo, ma che racconta comunque di che tipo di danni il settore si sia dovuto far carico negli ultimi mesi, per un 2022 che con ogni probabilità passerà alla storia come il peggiore di sempre.
Tiger Global – 13 miliardi di perdite registrate
Si deve mettere un punto, anche per motivi fiscali – e il momento è arrivato anche per Tiger Global, fondo attivo e aggressivo nel mondo cripto che nel corso degli ultimi anni ha accumulato delle partecipazioni importanti in diversi gangli importanti del mondo cripto.
Perdite complessive per 12,7 miliardi per il fondo che è stato lanciato da circa 2 anni. Quanto è stato perso rispetto al gestito? Circa il 20%, risultato comunque non pessimo tenendo conto del fatto che la detenzione di FTX è stata azzerata e che altri progetti nel portafoglio del fondo non sono poi andati granché bene e stanno soffrendo per un inverno cripto che ha colpito più duramente realtà effimere come quella dei NFT.
A portare giù la valutazione complessiva degli investimenti di Tiger Global non è stato però soltanto FTX: si sono registrate perdite importanti per gli investimenti in OpenSea, Yuga Labs / BAYC e anche per MoonPay, nonché su Helium e anche su Worldcoin.
Certo, ci sono anche motivazioni di bilancio dietro la registrazione di queste perdite, ma è altrettanto vero che il momento d’oro per VC e fondi sembra essere ormai lontano, con chi è entrato nel 2021 che dovrà fare i conti con perdite comunque importanti.
Scene da fine bear market?
Difficile valutarlo per ora. Va anche tenuta considerazione del fatto che il grosso degli investimenti di Tiger Global sono ancora interessanti, attivi e potenzialmente pronti a ripartire una volta che il mercato cripto avrà invertito la tendenza.
Tendenza che si è almeno parzialmente invertita a partire dall’inizio del 2023, per quanto in modo disomogeneo: Bitcoin domina in lungo e largo, mentre sembra non ci siano state ancora le riscosse attese sul fronte NFT, ormai in crisi aperta anche in termini di quotazioni.
Prima però di dichiararne la morte, a nostro avviso è necessario aspettare ancora del tempo: le blue chip come Cryptopunks o le Bored Ape che fanno parte del patrimonio di Tiger Global hanno forse gli elementi – più di altre collezioni – per tornare a ruggire.
È altrettanto certo che giustificare 13 miliardi di dollari di perdite agli azionisti e agli investitori non sarà, probabilmente, cosa facile, nonostante si tratti comunque di un settore estremamente volatile. Cosa che era chiara a chiunque abbia destinato i propri denari a Tiger Global.