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Exchange crypto fa causa a SEC | Contrattacco Coinbase!

Coinbase passa al contrattacco e deposita un'ingiunzione nei confronti di SEC. Che dovrà necessariamente rispondere a breve.
2 anni fa
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Coinbase aveva promesso lotta dura senza paura contro SEC, l’authority che vigila sui mercati e che ha accusato il popolare exchange di aver offerto compravendita di security non registrate. Lotta dura che ora prende la forma di un’ingiunzione, questa volta da Coinbase contro SEC, per uno dei casi legali e crypto più interessanti degli ultimi mesi.

L’ingiunzione è quella di narrow action e obbligherà – in un tempo ragionevole – SEC a rispondere o no riguardo certi temi inerenti la regolamentazione del settore crypto. Regolamentazione che almeno a detta di Coinbase (e di tanti altri operatori del settore negli USA) manca ancora di quella chiarezza di base che permetta agli exchange di muoversi senza essere aggrediti da SEC.

Il tutto all’interno di un caso che, nel complesso, si trascinerà probabilmente per diversi mesi, se non diversi anni, e che sarà quello definitorio per il settore negli Stati Uniti, dato che Coinbase non sembrerebbe affatto disposta a scendere a compromessi, forte del sostegno degli appassionati e anche degli altri partecipanti all’industria.

Cosa vuole ottenere Coinbase

Le motivazioni dell’ultima mossa di Coinbase sono stati spiegati con sufficiente chiarezza sul sito ufficiale dell’exchange, attraverso un post a firma di Paul Grewal, responsabile della policy dell’exchange e che poche settimane fa era comparso anche davanti ad una commissione governativa USA a parlare dell’assenza di procedure registrate che fosse possibile seguire per mettersi in regola secondo quanto desiderato da Gary Gensler di SEC.


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Oggi Coinbase ha depositato una narrow action presso una Corte Federale per obbligare SEC a rispondere sì o no alla nostra petizione del luglio 2022, petizione che ha chiesto a SEC di utilizzare il suo processo formale di rulemaking per offrire guidance all’industria crypto.

Il riferimento è ad un processo che permette a SEC di creare regole che siano di beneficio per l’industria e per il pubblico, dopo aver seguito procedure che tengano conto anche di input da parte del pubblico. Secondo quanto riportato da Coinbase, ci sono stati più di 1.700 commenti alla sua petizione, segno del fatto che l’interesse sarebbe alto e che SEC dovrebbe intervenire il prima possibile.

SEC dovrà rispondere

Cosa succederà dopo questa ingiunzione? L’APA, l’Administrative Procedure Act obbliga SEC a rispondere entro un tempo ragionevole, per quanto in realtà tale ragionevolezza non sia stata fissata per legge.

Dopo questa ingiunzione SEC dovrà rispondere sì o no alla richiesta di Coinbase di offrire guidance regolamentare. Nel caso di risposta affermativa dovrà dare seguito alla richiesta di Coinbase del luglio 2022. In caso di risposta negativa invece, potrebbe vedersi citata in giudizio per non aver ottemperato ad alcuni degli obblighi che la legge prevede per l’agenzia.

Il commento di Coinbase

In diversi si stanno chiedendo se Coinbase abbia commesso un errore scegliendo la via della causa legale nei confronti di SEC, che rimane comunque il regolatore del settore (almeno per ora) e verso il quale si dovrebbe cercare di avere – dicono gli stessi che criticano la scelta di Coinbase – un atteggiamento maggiormente cooperativo.

Sulla questione Coinbase risponde:

Coinbase non prende alla leggera le cause legali, in particolar modo quando è nei confronti di uno dei nostri regolatori. La chiarezza delle regole per il mondo crypto è necessaria da tempo. Nonostante ciò Coinbase e diverse aziende del settore crypto stanno affrontando azioni da parte di SEC, anche se la stessa non ha mai comunicato a quali leggi saremmo soggetti. […] Fino a quando l’industria crypto non avrà questa chiarezza, continueremo a fare qualunque cosa sia possibile per ottenerla, compresa l’azione di oggi.

Staremo a vedere se ci saranno conseguenze a breve e se la tattica della pressione legale su SEC porterà ai risultati sperati.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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