Un finale forse scontato. Apple non deve aver avuto grande simpatia per il whitepaper di Bitcoin nascosto nei meandri degli hard disk di tutti i Mac degli ultimi anni e con l’ultimo aggiornamento – ancora in beta – ha eliminato tale documento. Una risposta chiara a chi credeva che dietro l’incredibile notizia dell’inserimento del whitepaper nei suoi sistemi operativi ci fosse la longa manu dell’azienda o una sorta di appoggio al sistema monetario libero per eccellenza.
La scoperta in realtà, almeno sul piano interno, sarebbe risalente nel tempo, ma è soltanto ora con il suo diventare di pubblico dominio che l’azienda di Cupertino ha deciso di correre ai ripari. Con il prossimo aggiornamento non avrete dunque più il whitepaper a disposizione, ma dovrete, se vorrete… scaricarvelo per conto vostro.
Questa notizia potrebbe poi essere spunto per tutta una serie di considerazioni su come vengono riportate le notizie e sul grado di fantasia che le accompagnano: Apple non ha mai sostenuto Bitcoin, almeno pubblicamente e nel caso in cui avesse deciso di dare manforte a $BTC tramite whitepaper, probabilmente ce lo avrebbe fatto sapere in modo… più diretto.
La scoperta risale alla prima settimana di aprile, per quanto il whitepaper di Bitcoin fosse in realtà nascosto in una cartella ai limiti dell’irraggiungibilità almeno da qualche anno. Un blogger indipendente aveva scovato il file e aveva dato della scoperta pubblica notizia, cosa che è rimbalzata su tutte le testate, i blog e i giornali (compreso il nostro) dedicati al mondo di Bitcoin e delle criptovalute.
C’è chi, in botta da scoperta, aveva addirittura avanzato strampalate idee sull’identità di Satoshi Nakamoto e Steve Jobs, o che aveva ritenuto tale inserimento come segno inequivocabile del supporto di Apple a Bitcoin. Nulla di tutto questo, evidentemente, dato che nella prossima versione del sistema operativo, per ora in beta, del documento non vi è più traccia. Cancellato, rimosso, ditela come volete: l’easter egg di un programmatore – che come tale abbiamo sempre trattato – è giunta al termine, complice anche l’enorme pubblicità della scoperta.
Chi non ha ancora aggiornato e vuole godersi gli ultimi scampoli della presenza del whitepaper di Bitcoin sui sistemi operativi mac, può trovarlo qui:
open /System/Library/Image\ Capture/Devices/VirtualScanner.app/Contents/Resources/simpledoc.pdf
Comando che aprirà tramite Preview/Anteprima il documento.
Questo tipo di eventi sono però buoni per individuare chi vi racconta panzane e chi invece vi informa su quanto avviene sul serio nel mondo Bitcoin e cripto. In molti si sono lanciati in elucubrazioni degne di un programma di tarda serata, per essere poi ancora una volta smentiti dai fatti.
No, qualche click non vale le bugie raccontate ai propri lettori. Noi non lo abbiamo fatto. E non lo faremo neanche questa volta.
Per tutti coloro i quali vogliono invece continuare ad avere un whitepaper di Bitcoin sul proprio sistema operativo, basterà scaricarlo e magari tenerlo in una cartella un po’ meno nascosta.
E no, non c’è niente di preoccupante: non è Bitcoin a avere bisogno di Apple, ma forse Apple a avere bisogno di Bitcoin.
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