Bitcoin e crypto: ok da BANCA austriaca | Accordo con Bitpanda

Nuova collaborazione annunciata da Bitpanda con uno de più importanti gruppi bancari austriaci, Raiffeisenlandesbank NÖ-Wien. Secondo quanto riportato dal popolare exchange, sarebbe stata stretta una collaborazione che permetterà alla banca di offrire Bitcoin e altre criptovalute all’interno della propria proposta di asset da investimento.

Bitpanda sfonda così nel suo paese d’origine e porta a casa una collaborazione molto importante con un gruppo di interessanti proporzioni e che vale forse doppio sul piano simbolico, perché si tratta di un istituto con una lunga storia alle spalle e che avrà prestigio da conferire anche al mondo degli asset digitali.

ƒCresce dunque il fronte, per ora comunque ancora ridotto, delle banche europee che offrono direttamente questo tipo di investimenti, con l’Italia che rimane però tra i fanalini di coda, in particolare se dovessimo tenere conto degli istituti più diffusi e importanti del Paese.

Bitpanda sigla l’accordo con Raiffeisenlandesbank NÖ-Wien: ok a crypto e Bitcoin

Qualcosa di muove anche in Europa ed è merito in questo caso di Bitpanda, che ha annunciato una partnership con Raiffeisenlandesbank NÖ-Wien, banca austriaca che fa parte della holding più importante del paese per i servizi bancari. Un accordo che permetterà a suddetta banca di offrire ai propri clienti asset digitali e nello specifico Bitcoin e criptovalute grazie ai servizi offerti dall’exchange in questione.

Con sede a Vienna, Raiffeisenlandesbank NÖ è sempre stata una banca dall’approccio avanzato ai servizi bancari commerciali e regionali. E proprio come Bitpanda, ha degli obiettivi chiari e una visione: aiutare i clienti a prendere in mano il loro futuro finanziario. Impegnandosi nella collaborazione futura con Bitpanda e la possibile implementazione di ETF, azioni, crypto e materie prime come parte della sua offerta a partire da 1€, continuano ad aiutare i loro clienti a raggiungere le loro ambizioni finanziarie.

Questa è parte del comunicato diffuso da Bitpanda e che parla non solo di criptovalute ma anche delle altre categorie di asset che l’exchange offre alla propria clientela. Asset che comprendono anche azioni frazionate e accesso al mercato delle materie prime, per quanto intermediato.

Non è chiaro per il momento se si tratterà di una collaborazione spot per Bitpanda oppure se il gruppo si impegnerà a chiudere altri accordi con altre banche europee.

Qualcosa si muove anche in Europa. E l’Italia?

La situazione, fatta qualche rara eccezione, è invece ferma al palo in Italia, dove non solo mancano exchange degni di nota, ma anche banche che siano disposte a offrire questa categoria di asset ai propri clienti. Una situazione che per molti racconta un paese stanco e impaurito, che delle novità che arrivano dal mercato non vuole, per ovvie ragioni, neanche sentirne parlare.

Vuol dire che la palla sarà colta al balzo da altri paesi, magari limitrofi, dove l’apertura alle possibilità anche finanziarie offerte da Bitcoin e dal resto della truppa è invece una realtà concreta.

L’ennesimo treno perso per un paese che, a tema cripto, si è prima preoccupato di schedare gli exchange e di imporre tasse e controlli a chi investe. Dove pensavamo di poter arrivare con questo approccio iniziale?