Il 30 gennaio scorso uno degli economisti più à la page in Italia annunciava la verità™ dalle colonne di Repubblica. Noi pelandroni di Bitcoin e del mondo crypto ci saremmo dovuti andare a nascondere di lì a poco, dato che sempre suddetto economista ci avrebbe sbugiardato. O meglio, avrebbe scritto a chiare lettere della truffa colossale che fa guadagnare i grandissimi e perdere i piccoli – e che finalmente di lì a poco sarebbe sparita.
Sì, parliamo di Tito Boeri, sì, parliamo del primo o secondo giornale d’Italia e parliamo, in una domenica di tranquillità assoluta per i mercati – di quanto hanno perso coloro i quali hanno seguito l’importante economista un tempo alla guida di INPS e le sue dotte elucubrazioni sulla vera natura di Bitcoin.
Se non avete – comprensibilmente – voglia di leggere l’analisi approfondita, ve lo diciamo noi. Chi ha venduto Bitcoin il 30 gennaio seguendo le indicazioni di Tito Boeri ha già perso guadagni per il 59% rispetto all’oro, per il 66% rispetto a Standard & Poors 500 e del 67% rispetto a Euronexxt. Se lo avete ascoltato avrete certamente una parte di responsabilità, ma forse dalle elite di questo paese sarebbe al tempo stesso lecito aspettarsi qualcosa di più.
Siamo tra i primi a dire che non c’è soltanto il prezzo, per quanto riguarda Bitcoin, a dovervi interessare. Checché ne dica Tito Boeri, Bitcoin è un sistema monetario alternativo e libero, che ha già una grande utilità per un gran numero di persone e cambierà il mondo non a colpi di bull run, ma per le sue caratteristiche tecniche e filosofiche.
Giocheremo però una partita sul campo definito da Tito Boeri stesso sulle colonne di Repubblica: quello del valore, della truffa, dell’azzeramento dell’investimento e delle opportunità offerte da un asset meramente speculativo, come dicono da quelle parti.
SE HAI VENDUTO BITCOIN IL 30 GENNAIO PER COMPRARE… | HAI PERSO |
Standard & Poors 500 | il 67% |
Oro | il 59% |
Argento | il 58% |
FTSE MIB ITA | il 61% |
La tabella di cui sopra è in grado di parlare più di 1.000 analisi di 10.000 parole ciascuna. Chi ha ascoltato Boeri e il suo sodale e gli attacchi frontali a Bitcoin lanciati dalle colonne di uno dei più importanti giornali d’Italia ha perso guadagni incredibili, dei quali forse dovrebbe rendere conto proprio al noto economista.
In molti ci hanno ricordato come noi si è dei signor Nessuno e il Boeri invece un economista rispettato, che ha rivestito alcune delle cariche più importanti del Paese e con un curriculum da fare invidia praticamente a chiunque. I numeri però, che dell’autorità tendono da sempre a disinteressarsene, ci raccontano un’altra storia. E forse sull’autorevolezza di Tito Boeri, confermata anche da Michele Serra, dovrebbero iniziare a far nutrire qualche dubbio.
L’economia è disciplina seria, che merita le attenzioni di tutti e che forse meriterebbe dei sacerdoti più attenti. Tutti possono sbagliare, per carità, ma al tempo stesso tutti dovrebbero chiedere conto delle parole in libertà che poi sono smentite in modo così plateale dai numeri.
Bitcoin dal 30 gennaio ha guadagnato oltre il 70%, superando anche le più rosee previsioni e smentendo a chiare lettere quelle arrivate non solo da Repubblica, ma anche da tanti altri giornali che ci raccontano troppo spesso di avere la verità in tasca.
Bitcoin è nato su fondamenta solide, quelle della matematica, scelte proprio perché l’idea è quella di avere un sistema monetario che dipenda da esperti. Esperti che il prossimo 3 maggio, con misurino e pendolo, decideranno ancora una volta il prezzo del denaro e dunque il valore del mondo. Saranno più attendibili di certe previsioni di Repubblica? Chissà. Nel frattempo Bitcoin risponde nell’unico modo che sa: tick tock, next block.
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Se A è = B e B è = C allora C è = A
Dunque per questa relazione transitiva abbiamo capito perché l' INPS è andato in vacca.
E chissà poi quanto gli rode il culo a sta gente dell'esistenza di questo giornale libero e indipendente, dove non solo vengono sbugiardati e sfanculati ma non possono nemmeno farci nulla.
Perché questa è un' onda che si sta alzando!
Fosse la prima volta potremmo anche dire "va beh si è sbagliato, capita, basta che ammetta" (a parte che la risalita di per sè non sbugiarda le sue tesi. L'analisi storica lo fa, come quando sostiene che "il signoraggio non è significativo" e quindi Bitcoin non serve, con le monete statali che hanno perso un 90+ % di potere d'acquisto nel giro di qualche decennio... disonestà intellettuale), ma saranno un 400+ volte che si sentono più o meno le stesse cose e poi la realtà va in un'altra direzione... qualsiasi uomo di scienza serio inizierebbe perlomeno a mettere in dubbio i propri modelli. Invece no ;)
I possessori di bitcoin e sostenitori della causa sono sparsi per tutto il mondo ma se li mettessimo assieme formerebbero un vero e proprio Stato e probabilmente uno fra i più grandi al mondo e sicuramente questo avrebbe un altro peso e un altro impatto verso il resto del mondo in chiave di informazione e di ulteriore aumento dell' adozione. Manca ancora un leader che sappia gestire tutto il movimento perchè in questo momento bitcoin è visto dai più come un asset finanziario su cui speculare. Poi si sa che il resto lo fanno i mas media pilotati dalle lobby che hanno tutto l'interesse a frenarne l'adozione a favore delle loro fiat svalutate ma non hanno capito che bitcoin dovrà convivere con le fiat e non si dovrà più rapportare il prezzo di bitcoin con il prezzo del dollaro o di qualche altra fiat ma il prezzo di un bitcoin sarà sempre uguale a un bitcoin indipendentemente dal valore che avrà il dollaro. C'è bisogno di tempo perchè ci sono molti ostacoli che frenano la divulgazione dell'informazione e questo rende vita facile a personaggi come Boeri. Ovviamente questo è un mio pensiero personale basato sulle mie intuizioni e sensazioni. Buona giornata