Il fenomeno Pepe è interessante non solo per chi sta cercando la svolta della vita, ma anche per chi vuole capire come funzionano i mercati delle criptovalute, anche a scopo di analisi di futuri casi in stile $PEPE. Il mercato per questo meme token va verso la normalizzazione, dopo la quotazione dai più importanti exchange.
Quanta liquidità c’è davvero sul mercato? Chi sta dominando nei volumi? E perché gli exchange principali sono corsi a quotare un meme token mentre fanno aspettare mesi a progetti almeno all’apparenza più seri? Anche chi sta vivendo con un certo distacco – se non con aperta contrarietà – l’ultima follia del mercato crypto potrebbe imparare molto da quanto sta accadendo con Pepe.
E probabilmente, anticipiamo noi, ne avremo ancora per diverso tempo su $PEPE – o comunque per più a lungo di quanto credono i principali detrattori del meme token. Detrattori che a rigor di logica avranno certamente ragione – ma in un mercato che spesso di ragione non ha alcun bisogno.
Venerdì 5 maggio Pepe è sbarcato su exchange di enorme rilevanza tanto per volume quanto per prestigio nel settore. Nel giro di pochi minuti hanno annunciato la quotazione Binance, poi anche KuCoin, Bitpanda, Crypto.com con i futures perp e altri minori per volumi. La situazione va verso la normalizzazione, con la maggior parte degli scambi che non avverrà più probabilmente su exchange decentralizzati come Uniswap, ma su strutture centralizzate che sono anche relativamente più semplici da analizzare.
Il concetto di liquidità presente sugli exchange non è immediatamente intuitivo e non è neanche di facile lettura. In breve – sul fatto torneremo a breve in un contenuto speciale – quello che ci interessa sapere è quanto denaro ci sia sulla piattaforma disposto a vendere o comprare Pepe.
Il dato forse più importante è quello della profondità di mercato, la quantità di denaro che serve su ogni piattaforma per spostare il prezzo del 2% al rialzo o al ribasso. Partiamo dai dati che abbiamo sui principali exchange per $PEPE contro USDT o altro stablecoin.
EXCHANGE | +2% | -2% | VOLUMI ULTIME 24 ORE |
---|---|---|---|
OKX | 170.797$ | 332.286$ | 34% del totale |
BINANCE | 236.737$ | 502.335$ | 12,00% del totale |
MEXC | 58.460$ | 17.084$ | 7,2% del totale |
GATE.IO | 86.737$ | 138.470$ | 6,5% del totale |
Ci sono diverse informazioni che possiamo ricavare da questa tabella. La prima è che anche a fronte di volumi che non sono i primi, Binance si conferma il più strutturato – per liquidità – dei mercati crypto. La seconda è che basta veramente poco per spostare in modo considerevole il prezzo di $PEPE. Per avere un metro di paragone sulla liquidità – partendo da un altro meme token, ovvero Shiba Inu Coin.
EXCHANGE | +2% | -2% | VOLUMI |
---|---|---|---|
Binance | 644.327$ | 990.771$ | 14,10% del totale |
CoinDCX | 612.549$ | 990.711$ | 14% del totale |
KuCoin | 201.916$ | 244.177$ | 4,4% del totale |
Coinbase | 368.997$ | 660.361$ | 4,1% del totale |
O salendo ancora nella classifica del marketcap del mondo meme ecco Dogecoin:
EXCHANGE | +2% | -2% | VOLUME TOTALE |
---|---|---|---|
Binance | 1.528.487$ | 2.528.399$ | 13,7% |
OKX | 511.940$ | 996.641$ | 4,04% |
COINBASE | 871.597$ | 2.256.354$ | 3,80% |
BITGET | 613.009$ | 614.221$ | 3,6% |
Due cose: che l’arrivo di exchange con liquidità profonda come Binance possono avere un effetto stabilizzante sui prezzi anche di meme token come Pepe e possono offrire anche maggiori opportunità per chi vuole vendere anche quantità sostanziose. La seconda è che la liquidità rispetto a progetti con una capitalizzazione di mercato (dato effimero, ma tant’è) è ancora piuttosto bassa per Pepe, ma comunque in linea con progetti con market cap simile. La situazione è radicalmente cambiata con l’arrivo di Binance a inserirlo in lista.
Per quanto la liquidità su Pepe sia tutto fuorché profonda, l’arrivo di un exchange solido e con liquidità importante ha certamente dato una mano alla stabilizzazione dei prezzi. E forse tra qualche tempo anche qualche opportunità in più per chi ha accumulato molto di guadagnare.
L’altro aspetto da considerare è che i pochi che siedono su patrimoni milionari in Pepe avranno una certa difficoltà a uscire al prezzo che viene calcolato ora. E questo è un problema che riguarda il cap come metrica e sul quale torneremo in altre circostanze. In breve: pensare che chi ha oggi 1 milione di euro in PEPE sia in grado di venderlo a tali cifre a comando è fuori luogo. E le liquidità di cui sopra dovrebbero rendere chiaro questo aspetto.
Non è la prima volta che succede e certamente non sarà l’ultima. Gli exchange non sono opere caritatevoli e sono certamente attirati dai volumi che questo token sta generando. Volumi vuol dire commissioni, commissioni vuol dire avere denaro da guadagnare o per portare avanti la baracca in un momento molto duro per tutto il settore.
Non necessariamente vuol dire legittimazione del progetto che viene quotato, per quanto per Pepe sia avvenuto esattamente questo.
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