L’incoronazione di Carlo III si è conclusa ieri. Per aspettare di sapere chi potrà sedersi sul trono del vero re del mondo – per quanto per un periodo limitato a quattro anni – bisognerà aspettare ancora un po’. E sì, l’elezione del prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America riguarderà anche Bitcoin.
Gli atteggiamenti di chi ha già annunciato la propria candidatura sono profondamente diversi e raccontano di un’America che sul tema più importante del momento – e con ogni probabilità dei prossimi anni – non riesce ancora a trovare una quadra.
Sarà un’elezione nella quale Bitcoin potrà spostare forse decimi percentuali, decimi percentuali che in un’elezione sul filo del rasoio potrebbero fare la differenza. Cerchiamo di riassumere qui quanto sappiamo sui candidati e sui kingmaker, i politici USA che pur non correndo per la Casa Bianca potrebbero spostare gli equilibri decisivi che permetteranno a questo o a quel candidato di vincere.
Il vecchio leone dovrà difendersi sia dal futuro candidato Repubblicano, sia da qualcuno che dentro il partito non sembrerebbe pensarla allo stesso modo di Joe Biden. Ma andiamo con ordine.
Che l’amministrazione Biden non abbia granché simpatia per Bitcoin non dovrebbe essere un mistero per nessuno. Almeno su questo specifico tema Biden sembra essersi adagiato sulle posizioni della senatrice Elizabeth Warren, pur mitigandone gli aspetti più controversi.
Si è tornati recentemente a parlare di accise del 30% sull’energia utilizzata dai miner. Si proporrebbe per mano e per bocca di Joe Biden di tassare quanto utilizzato dai miner – e che è la loro principale voce di costo – in un tentativo di ridurne le operazioni e i consumi. In pochi credono che si tratti di una sincera preoccupazione ambientalista.
Nelle audizioni delle commissioni del Congresso e anche in altri consessi i politici democratici si sono fino a ora schierati compatti con Gary Gensler. È vero che Gensler non sembra avere granché problemi con Bitcoin, almeno fino a ora. La sua azione di disturbo verso gli exchange però sarà un problema complicato da gestire per il settore, almeno negli USA. Una rielezione di Biden confermerebbe questa dottrina?
I Kennedy sono una famiglia storica – e un tempo molto potente – della politica USA. Tra i pochi tra i democratici che vorrebbero sfidare Joe Biden internamente c’è Robert F. Kennedy, che si è già espresso con toni apertamente favorevoli a Bitcoin e che addirittura dovrebbe prendere parte a una delle convention più importanti su $BTC.
I temi ambientali sono pretesti per reprimere qualunque cosa minacci il potere delle elite. Come ad esempio Bitcoin.
Parole che risuonano esattamente come la musica che piace ai massimalisti Bitcoin e comunque agli appassionati anche meno integralisti. Che Robert Francis Kennedy Jr. riesca a radunare intorno a sé consenso sufficiente da sfidare Biden sembra essere però difficile, molto difficile.
In area repubblicana, con il candidato a sfidare (molto probabilmente) Joe Biden che dovrà emergere dalle primarie, un’elezione prima delle elezioni, le cose sono parzialmente diverse.
La sua amministrazione si era detta a favore del dollaro digitale. Lo stesso Trump, interrogato sulle alternative alla Bitcoin aveva detto senza mezzi termini di essere un fan del dollaro USA. Dovesse vincere Trump, riteniamo che Bitcoin non sarà un aspetto rilevante della propria azione eventuale da presidente. Rimane però altrettanto difficile immaginarsi un’eventuale amministrazione Trump che imponga accise del 30% al mining Bitcoin.
Ha perso in California nel 2021. È stato in passato molto vicino a Donald Trump. Oltre ad aver condotto un’intervista su Bitcoin come intervistatore tempo fa, non sembra abbia posizioni pubbliche sulla questione.
Anche per Nikki Haley, la cui campagna sebbene agli albori sta già guadagnando una certa trazione, non sembra ci siano stance pubbliche su Bitcoin. Voci di corridoio ci dicono che potrebbe però mostrarsi più amichevole di quanto ci si aspetta da un politico relativamente giovane, ma comunque vicino alla vecchia guardia.
Da governatore dell’Arkansas ha anche partecipato a Blockchain for Arkansas e ne avrebbe compreso – anche se al di fuori del più ristretto ambito di Bitcoin, la portata quantomeno aziendale.
Sarà presente alla Bitcoin Conference di Miami il 18-20 maggio prossimi. Ed è con ogni probabilità il candidato già ufficiale con le posizioni più aperte verso Bitcoin. Le possibilità che possa vincere le primarie sembrano per ora molto scarse, ma certamente contribuirà a portare nel dibattito pubblico delle primarie il tema. La sua campagna di raccolta fondi sta andando benone.
Almeno per chi segue la politica USA da vicino è chiaro che il candidato maggiormente aperto a Bitcoin non ha ancora annunciato la sua candidatura, per quanto se ne parli da mesi. Si tratterebbe di Ron DeSantis, attualmente governatore della Florida, che ha già approvato una legge contro le CBDC e che è a capo di uno stato che è forse il più aperto a $BTC, con il sindaco di Miami che addirittura continua a percepire il suo stipendio proprio in Bitcoin. Si candiderà? Non si candiderà? Staremo a vedere.
Quel che è certo – e ve lo anticipiamo prendendoci il rischio – è che le prossime elezioni USA dovranno parlare anche di Bitcoin. E questo sarà importante, per quanto Bitcoin di politica non ha bisogno.
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Bitcoin è ormai riconosciuto come asset finanziario e anche negli USA le cose cambieranno in meglio per gli investitori dato che la domanda è sempre più crescente ma non verrà ancora adottato dalle banche centrali perchè troppo volatile, chi vorrà potrà comunque pagare in bitcoin come sta avvenendo attualmente in diversi Stati. Per ora l'unica riserva di valore riconosciuta è l'oro che è anche una delle riserve più grandi adottate dalle banche. Nel lungo periodo le cose potrebbero cambiare bisognerà vedere se bitcoin in futuro riuscirà a proteggere il potere d'acquisto dei consumatori ma già il fatto che venga adottato come asset finanziario globale influirà positivamente sul suo valore essendo legato al tasso di adozione. Per ora dollaro e euro sono le monete di riferimento per cui chi intenderà investire in bitcoin e cripto dovrà tenere conto della riequilibrazione degli asset. Buona giornata