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Bitcoin INGOLFATO | Che succede e perché (non?) è un problema

Record di transazioni in attesa di essere inserite nei blocchi di Bitcoin. Il sistema si è rotto? No, anche se per qualcuno questo è un problema.
1 anno fa
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Aiuto, si è rotto Bitcoin? No, Bitcoin non si è rotto e continua a produrre blocchi a ritmi di poco superiori ai 10 minuti. C’è però un’impennata tanto delle commissioni richieste per inserire subito la propria transazione nel prossimo blocco, sia del numero di transazioni che sono in attesa.

Qualcosa sta succedendo – ha già causato qualche problema a Binance – e sta accendendo discussioni caustiche tra sostenitori e avversari di una delle ultime impreviste novità per il network Bitcoin. Novità che continua a produrre congestioni importanti e che sta disegnando un quadro generale per il network Bitcoin al quale mai avevamo assistito prima.

C’è chi parla di attacco spam e chi invece si crogiola nella gioia di un Bitcoin network che ora vede davvero una competizione sfrenata tra chi vuole utilizzarlo e essere inserito nel prossimo blocco. Per capire cosa sta succedendo, dovremo però fare qualche passo indietro.

Ordinals, inscriptions, BRC-20

La risposta a quanto sta avvenendo è breve. Ordinals, Inscriptions e standard BRC-20, tutte questioni che su Bitcoin non avrebbero mai dovuto trovarsi almeno secondo i puristi, stanno prendendo d’assalto Bitcoin, causando un gran numero di transazioni in attesa, commissioni che inevitabilmente si alzano e anche discreti profitti ai miner.

Se non hai ben presente come funziona la blockchain di Bitcoin e perché questo si sta verificando, cercheremo di spiegartelo in modo semplice.

  • Lo spazio nei blocchi è limitato

I blocchi di Bitcoin non hanno spazio infinito. All’interno di ogni blocco possono entrare soltanto un tot di dati che poi si traducono in un tot di transazioni. Tutti quelli che vogliono effettuare una transazione devono competere per questo spazio. Immaginate Bitcoin, in questo senso, come se fosse un treno composto da un vagone. C’è un limite alle persone che possono entrarvi. Chi non riuscirà, dovrà aspettare il prossimo treno.

  • Ogni quanto parte il treno?

Il treno parte ogni volta che un miner trova la soluzione che gli permette di creare un blocco che si valido. Possono passare pochi secondi o anche decine di minuti. Nel complesso però la media si attesta intorno ai 10 minuti. Ricordate le persone che aspettano di salire a bordo sopra? Ogni volta che partirà un vagone dovranno competere sempre per lo spazio limitato.

  • Chi decide chi sale a bordo?

I miner, tendenzialmente preferendo i passeggeri che offrono delle commissioni più alte. Quando la stazione di Bitcoin non è granché affollata, i miner possono accontentarsi di commissioni ridotte. Quando invece – come in questi giorni – la stazione è affollata, possono spingere i passeggeri a spendere molto di più per essere tra quelli che saliranno a bordo. Ed è proprio quello che si sta verificando in queste ore.

Sì ma perché la stazione è così affollata?

Nel momento in cui vi scriviamo ci sono 440.000 transazioni in attesa di essere incluse nei blocchi. O se preferite proseguire con il paragone di prima, ci sono 440.000 passeggeri che aspettano di trovare posto a bordo.

Molti di questi passeggeri sono passeggeri che i viaggiatori storici sulla rete Bitcoin non vedono di buon occhio. Sono infatti in larga parte Ordinals, Inscriptions e BRC-20. In altre parole dei passeggeri simili ai NFT e ai token che avrete visto su altri network.

Sì, sappiamo chi è che sta affollando la stazione

La community è relativamente spaccata: almeno a occhio la maggioranza della vecchia guardia dei passeggeri non sembrerebbe essere granché contenta di questo affollamento, ritenendo i passeggeri stile NFT e token viaggiatori di serie B, che su un treno che era nato per le transazioni puramente economiche non dovrebbero proprio esserci.

Altri invece vedono in questa congestione un boost importante per l’adozione delle tecnologie mette a disposizione, in questo caso involontariamente. La situazione – che in molti credevano sarebbe tornata alla normalità a breve – in realtà non ci sta tornando. E le commissioni pagate da questi passeggeri particolari ieri hanno toccato il massimo storico.

Il grafico che spiega tutto

E si, la loro disponibilità a pagare somme importanti finisce per ricadere anche sui passeggeri classici e storici. Che devono ora competere in una sorta di asta per essere inseriti nel prossimo blocco.

Probabilmente la questione si ridimensionerà a breve, ma sul fatto che Inscriptions e BRC-20 spariscano a breve, ormai hanno dubbi anche i più scettici su queste tecnologie.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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