Negli USA certamente non mancano detrattori di Bitcoin e crypto, anche tra le fila di senatori e membri del Congresso. Questa volta a tornare con toni caustici sulla questione è Brad Sherman, membro del Congresso per la California tra le fila del Partito Democratico. In passato non aveva lesinato attacchi frontali all’intera industria e di recente, approfittando della candidatura alle presidenziali di uno dei Kennedy, è tornato alla carica.
La colpa di Robert F. Kennedy sarebbe quella di appoggiare pubblicamente Bitcoin e addirittura di prendere parte alla prossima Conferenza di Miami, dove troverà la compagnia di altri politici, americani e non.
Una conferenza, citiamo testualmente il parere di Sherman, di evasori fiscali. Non esattamente la più originale delle accuse, ma essendo stata formulata da un membro del Congresso ha innescato il solito giro di polemiche, con qualcuno che vorrebbe addirittura portarlo in tribunale.
Non è la prima volta che qualcuno associa il mondo crypto e Bitcoin all’evasione fiscale. In pochi però si sono spinti al punto tale da definire la conferenza di Miami, la più importante per il mondo Bitcoin, una conferenza per evasori fiscali. Facciamo però qualche passo indietro, anche per capire il tenore solito delle uscite pubbliche di Brad Sherman. Qualche tempo fa ebbe a dire:
Le criptovalute sono una truffa. Aiutano criminali e terroristi, aiutano le startup a frodare, attaccano il dollaro, incoraggiano il gioco d’azzardo senza benefici sociali e sono popolari tra quei giovani che vogliono sedersi sul divano e dire alle loro mogli che un giorno saranno milionari.
Una dichiarazione questa certamente più articolata e brillante di quella con la quale il politico della California ci ha deliziato solo qualche ora fa.
60 anni fa, il grande Robert F. kennedy come Attorney General ha inseguito gli evasori fiscali. Oggi è previsto che suo figlio parli ad una conferenza per evasori fiscali.
Come prevedibile il parere forte del membro del Congresso ha dato il via ad una lunghissima sequela di polemiche che si sono trascinate per diversi giorni e sulle quali si è tornati di recente, anche perché a quanto pare qualcuno vorrebbe addirittura fargli causa.
Ne abbiamo parlato in uno speciale sulle prossime presidenziali, elezione che sarà anche definitoria con ogni probabilità sull’atteggiamento dei massimi vertici della politica USA nei confronti di Bitcoin e più in generale del mondo cripto.
Dal lato democratico soffiano venti di guerra, che non sono agitati solo da Brad Sherman, ma anche dall’autodichiaratasi senatrice anti-crypto Elizabeth Warren.
I più cinici tra i nostri lettori si chiedono da tempo che tipo di interessi stiano tutelando. Quelli più aperti al divertimento si saranno fatti una sana risata per questa ennesima sparata di una persona in posizione di potere che proprio non vuole saperne nulla di lasciare ai cittadini la libertà di utilizzare il sistema monetario che preferiscono.
Stessa solfa che talvolta ascoltiamo in Europa, anche se in genere proveniente più dalla Banca Centrale Europea che da politici di grido.
E voi che dite? Ha ragione Brad Sherman?
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l'unica è: attaccano il dollaro. la politica usa è tutta qui.