La settimana che cambierà tutto almeno sul lato macro non si è aperta nel migliore dei modi per il mondo crypto e per il mondo Bitcoin. Il re del mercato torna sotto i 28.000$ trascinando con sé un resto del settore comunque in profondo rosso.
A pesare non sono soltanto però le preoccupazioni per il dato di mercoledì, al quale dedicheremo ampio spazio in questo approfondimento, ma anche qualche preoccupazione specifica per il mondo cripto.
La soluzione non sembrerebbe essere nei meme token – per quanto molti exchange ci stiano puntando tutto. Ci sono diverse questioni che, quando dal lato bancario USA smettono di arrivare notizie preoccupanti, continuano a tenere giù l’intero comparto.
C’è da preoccuparsi? I 27.000$ potranno essere mantenuti o come dicono certe tane di orsi sui Social Network, a partire da Twitter, sono soltanto la prima tappa di una discesa verso l’abisso?
Prima di parlare dell’inflazione, le questioni ancora aperte nel mondo crypto
Il dato che potrebbe cambiare tutto lo avremo mercoledì 10 maggio, poco dopo pranzo. Si tratta dell’inflazione negli USA, che dovrebbe offrire un chiaro segnale per il futuro percorso di Fed nel rialzo dei tassi. Per il mondo crypto però ci sono diverse questioni importanti, tanto di breve quanto di lungo periodo che dovremo riassumere per comprendere il contesto all’interno del quale ci stiamo muovendo.
- Il regolatore USA è ancora molto aggressivo
Nel corso delle ultime settimane sono state avviate cause e indagini verso diversi dei big player del settore.
Su Binance: ne abbiamo parlato in questo speciale del nostro Magazine. CFTC, l’agenzia che si occupa di mercato dei derivati, ha avviato una causa legale dove chiede fondamentalmente a Binance di sparire dagli USA. Secondo voci di corridoio ci sarebbero delle negoziazioni anche in stato avanzato, e presto ne sapremo di più.
Coinbase: ha aperto recentemente alle Bermuda, ma non è di questo che è importante parlare. La causa contro SEC sarà molto lunga e dispendiosa – e di questo Coinbase ha avvisato anche gli investitori.
Justin Sun: non controlla volumi importanti, ma in molti ritenevano fosse intoccabile negli USA. Evidentemente non è così – e anche lui rischia veramente grosso.
- Bitcoin continuerà a essere sotto attacco
Non parliamo di quanto sta avvenendo on chain, dato che Bitcoin sta continuando a funzionare proprio come dovrebbe fare, per quanto la coda di transazioni da approvare si sia fatta parecchio lunga. Parliamo di questioni come quella ambientale, che i grandi giornali USA continueranno a spingere e anche di un’altra importante vicenda che presto leggerete sul nostro Magazine.
Fuori dal mondo cripto: perché tutti aspettano mercoledì?
Mercoledì sapremo come sta procedendo l’inflazione negli Stati Uniti. Un dato che fino a qualche mese fa (prima della grande crisi) avremmo quasi ignorato e che invece ora può davvero cambiare tutto – meme sui clickbait a parte.
- Per i mercati non ci saranno più rialzi
Difficile che ci siano altri rialzi dei tassi, almeno secondo quanto i mercati sembrerebbero aver già scontato. Maggio potrebbe essere stata l’ultima tornata rialzista, anche se c’è un grosso ma che continua a turbare i sonni di qualcuno.
- Powell ha detto che aspetterà i dati
Quelli sul mercato del lavoro sono arrivati qualche giorno fa e non sono stati affatto incoraggianti. Quelli dell’inflazione arriveranno appunto mercoledì e decideranno con ogni probabilità tutto.
- Ci sono altri fattori esogeni
La seconda ondata di fallimenti bancari sembrerebbe essere passata, ma non è detto che non ci sia la terza. In molti hanno fatto notare, non con grande delicatezza, che quando vediamo 3 scarafaggi davanti al muro, c’è una grossa probabilità che ce ne siano a decine nascosti dietro. Con ogni probabilità in altre circostanze – meno pericolose e meno preoccupanti, Jerome avrebbe preferito spingere sul gas ancora per qualche mese.
Cosa può cambiare?
Un’inflazione ancora troppo alta potrebbe portare ulteriore paura sui mercati e offrire un importante assist agli orsi. Si tratterebbe comunque – i mercati non hanno questa gran memoria – di qualcosa di transitorio, con i big player che si riassesterebbero subito sulla narrativa precedente.
Fatta sia di banche che rischiano di fallire, sia di problemi per il settore cripto dei quali vi abbiamo parlato poco sopra.
Sono tutti una manica di bugiardi. Le informazioni ci verranno date a seconda della convenienza. Dietro a ogni dichiarazione c’è un preciso obiettivo e una delle loro tante priorità è difendere il dollaro e creare disinteresse per il mercato cripto.
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