Bittrex ha recentemente annunciato l’intenzione di avviare le procedure fallimentari previste dalla legge degli Stati Uniti d’America. L’exchange, che appena qualche settimana fa era stato citato in giudizio dalla SEC, aveva dichiarato di essere pronto ad inizio 2023 a ritirarsi completamente dagli Stati Uniti a causa del nuovo e ostile scenario regolamentare nel Paese.
Non è ancora chiaro se la divisione internazionale del gruppo sarà ugualmente coinvolta e quali fattori hanno spinto l’exchange a intraprendere questa via. In seguito alla causa intentata dalla SEC, Bittrex aveva manifestato la propria determinazione a battersi in tribunale per difendere i propri diritti e quelli dell’intera industria.
Bittrex si inserisce in una lunga lista di fallimenti registrati nel corso del bear market, tra cui figurano FTX, Celsius e Voyager. Tuttavia, la divisione Global potrebbe mantenere margini operativi anche in futuro, ed è la principale speranza per il futuro del brand.
Un altro Chapter 11 nel mondo crypto
Gli appassionati di criptovalute e Bitcoin si sono trasformati, volenti o nolenti, anche in esperti di procedure fallimentari negli Stati Uniti. Dopo il caso più celebre di FTX, ora si aggiunge anche quello di Bittrex, exchange di criptovalute più conosciuto per la sua storia che per la sua forza attuale, con un declino nel market share che si protrae da anni.
La procedura fallimentare, con ogni probabilità, chiarirà le motivazioni che hanno condotto al fallimento dell’exchange, mettendo in luce anche eventuali episodi di malagestione che potrebbero aver peggiorato la situazione di un intermediario già in crisi da tempo. Bittrex ha dovuto affrontare un mercato bearish particolarmente severo per il mondo degli intermediari crypto.
Anche SEC ha le sue responsabilità. Sulle recenti azioni del regolatore dei mercati USA abbiamo parlato in un recente numero del nostro Magazine. Puoi leggerlo seguendo il link e puoi iscriverti, per ora, ancora gratuitamente.
C’erano già state avvisaglie di problemi per Bittrex. Il gruppo aveva annunciato 80 licenziamenti e la sua intenzione di chiudere la divisione USA. Decisione che poi è passata in secondo piano a causa di nuovi problemi legali con l’agenzia guidata da Gary Gensler.
Ci sono altri exchange a rischio?
Difficile valutare la situazione al momento. I dati finanziari recentemente diffusi da Coinbase raccontano di un settore in forte sofferenza, con volumi (e dunque commissioni) degli ultimi mesi non sufficienti per mantenere le operazioni in profitto.
La sofferenza è ragionevolmente maggiore per gli exchange di piccole e medie dimensioni, che hanno progressivamente perso quote di mercato a favore della top tre. Una situazione che sarà il caso di tenere sotto osservazione l’intero comparto fino a quando non si sarà tornati a condizioni migliori in particolare in termini di volumi, che sono il vero fattore x per chi offre servizi di scambio.
Ma quanti ne restano? 😂
Ma quanti ne restano a pensare che le cripto e le blockchain spariranno? Poveretti… 😂
Ce ne sono ancora molti purtroppo, ma siamo certi che ne resteranno pochi tra soli pochi anni…
Ne sparate di panzane vero? Le aziende nel settore cripto falliscono come anzi meno di aziende in altri settori…
Fatevene una ragione, in futuro l’AI sceglierà sicuramente i protocolli della blockchain per le transazioni.
Ciao Paolo, grazie per il tuo contributo.