Marathon Digital ha annunciato l’avvio di due diverse operazioni per il mining di Bitcoin negli Emirati Arabi Uniti. Entrambi i siti saranno attivi a partire dal 2024 e forniranno al gruppo (e alla rete Bitcoin) circa 7 etahash una volta che saranno completamente operative.
I siti sono stati realizzati in Joint Venture con Zero Two, gruppo che si occupa di infrastrutture digitali negli Emirati e che ha il sostegno economico da parte del Fondo Sovrano degli Emirati stessi. Ci sarà dunque, per quanto per via indiretta, il coinvolgimento delle massime autorità economiche del piccolo ma potente stato.
Un segnale importante di quanto sta avvenendo a livello mondiale per il mining e di quello che potrebbe accadere se l’amministrazione Biden dovesse dare seguito al suo proposito di tassare del 30% i consumi delle mining farm, proposta che è stata accolta non senza polemiche e che potrebbe spingere a ridisegnare le aree nelle quali avviene il mining di Bitcoin.
Il mining a Abu Dhabi sarà 100% sostenibile. Un tema importante, in particolare dopo gli attacchi anche del New York Times alle operazioni di “estrazione Bitcoin” negli USA. Sul nostro Magazine trovi uno speciale dettagliato sulla questione. ISCRIVITI QUI GRATIS – i posti in abbonamento gratuito sono in esaurimento.
La notizia è interessante su diversi livelli e da diversi angoli. Il primo è che ci sono paesi più che interessati a ospitare mining Bitcoin, anche quello che potrebbe presto fuggire, almeno in parte, dagli Stati Uniti d’America. Il secondo spunto interessante è quello delle soluzioni tecnologiche che si possono implementare per permettere di avere mining di Bitcoin e data center anche in luoghi che, per questioni di carattere climatico, non lo permetterebbero.
Si tratterà di due diversi siti, che utilizzeranno energia prodotta in eccesso a Abu Dhabi e che opereranno, dice il comunicato, anche al fine di stabilizzare la rete elettrica del paese.
Si partirà già dal 2024. Quanto necessario per le operazioni – comprese le macchine ASIC – è stato già ordinato e, secondo quanto dice Marathon, la costruzione dei siti è stata già avviata.
Interessante la soluzione tecnica che è stata utilizzata per permettere il mining in un area dove la temperatura media è di 28° C e dunque non permetterebbe operazioni di questo tipo. Si ricorrerà a raffreddamento a liquido inserendo l’hardware in vasche specificatamente disegnate.
La joint venture vedrà quote per 80% di proprietà di Zero Two e per il restante 20% di proprietà di Marathon Digital.
Quando si sente parlare di sostenibile c’è sempre da andare a fondo, perché anche nel mondo del mining il greenwashing è sempre dietro l’angolo. Il primo dei due siti sorgerà a Masdar City – qui su Wikipedia se vuoi saperne di più – che è una città pianificata per un’economia a emissioni zero, cosa che riguarda tanto la produzione di energia elettrica quanto il ciclo dei rifiuti.
Il secondo sito non sarà a Masdar ma farà ampio ricorso a energia da fonti rinnovabili, coprendo poi quanto di provenienza non rinnovabile con certificati per il carbon offset.
Per quanto indirettamente, la proprietà dell’operazione può essere ricondotta al Fondo Sovrano di Abu Dhabi, che tramite Abu Dhabi Developmental Holding Company ha fondato e controlla Zero Two. In altre parole l’investimento in questione sarà nei fatti una partnership tra Marathon e il governo del piccolo ma potente e ricco stato della penisola araba.
Sempre in quella macro-area si era parlato un paio di anni fa di interesse di Saudi Aramco, per operazioni che però sono molto diverse per scopo: in prossimità delle attività estrattive il mining Bitcoin può infatti rendere economicamente fattibile recuperare il gas altrimenti perso con il flaring – operazione che sta già avvenendo anche negli Stati Uniti e che è una delle modalità attraverso le quali Bitcoin può dare una mano alle angoscianti questioni ambientali.
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Vedi Commenti
Era solo questione di tempo... diamo il nostro benvenuto ai crediti ESG nel mining bitcoin (crediti anche detti "pago per inquinare").
"Abu Dhabi" e "sostenibile" nella stessa frase ci ha fatto trasalire, dobbiamo ammetterlo, ma vabbè
Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2.
Se sua signoria non fosse accecato dalle allucinazioni sulla CO2 (o causate dalla suddetta), saprebbe di Masdar. Ma alla fine sono arabi, mica possono fare roba non inquinante, no?
A me fa trasalire il razzismo, ma a ognuno le sue priorità ;)
razzismo??? questa ci mancava proprio.
Abu Dabi è una Las Vegas costruita sul sangue dei poveracci con il petrolio degli sceicchi, dove l'aria condizionata è a 15 gradi e fuori ce ne sono 40. L'hai citata tu:
Si tratterà di due diversi siti, che utilizzeranno energia prodotta in eccesso a Abu Dhabi
Ma forse non ci sei mai stato. Questo era il senso della frase “Abu Dhabi” e “sostenibile” nella stessa frase ci ha fatto trasalire, dobbiamo ammetterlo
Detto questo, vi lascio volentieri col vostro Nuovo Rinacimento Arabo (cit. Renzi) perchè va bene tutto ma essere accusati di razzismo per aver detto che Abu Dhabi è una città insostenibile proprio no.
O forse se c'è da difendere Bitcoin non capite più una mazza, e all'improvviso usare i crediti ESG per fare greenwashing diventa comportamento nobile (sempre voi l'avete scritto nell'articolo), quando fino a 3 giorni fa li perculavate in lungo e in largo.
Buon proseguimento - e questa volta è per sempre, ce lo chiedesse pure il Sommo.
E... sì, sarete tutti un nostro layer2
Addio!
Io invece vorrei che minassero proprio con il petrolio, esportandolo di meno: divertenti effetti sulle amministrazioni "green" xD