Dal Chapter 11 di FTX, la procedura fallimentare alla quale è sottoposta la holding e quasi tutte le società che vi gravitavano attorno, potrebbe uscire vincitore soltanto il Fisco Statunitense. Secondo quanto è stato riportato da diverse testate degli Stati Uniti, l’Erario avrebbe infatti avanzato pretese per circa 44 miliardi di dollari. Una quantità di denaro che non si trova nelle casse di FTX e che non può essere neanche ragionevolmente recuperata.
È possibile leggere di tali richieste all’interno della più ampia documentazione che viene offerta da Kroll. All’interno di tale documentazione sono elencate richieste per complessivi 44 miliardi – per quanto poi non confermate direttamente da IRS. – nei confronti di diverse delle società controllate da Sam Bankman-Fried. Si tratta nello specifico di Ledger Holdings, di West Realm Shires e Blockfolio, insieme a Alameda Research e Alameda Research Holdings.
La tipologia di claim renderebbe tra le altre cose il Fisco USA preminente nella restituzione dei fondi: in altre parole potrebbe ricevere soddisfazione prima che la ricevano i clienti che attendono di rientrare in possesso di almeno parte del denaro che gli è stato indebitamente sottratto.
Non parliamo del caso FTX EU, che è stato gestito separatamente e per il quale le operazioni di restituzione del denaro dei clienti sono state già avviate. Parliamo del Chapter 11 attivato negli Stati Uniti che sta curando liquidazioni e restituzioni per conto della struttura principale di FTX.
Nelle ultime 2 settimane il Fisco degli Stati Uniti avrebbe avanzato richieste per più di 20 miliardi e che vanno a formare un totale di oltre 40 miliardi di dollari. Una somma enorme, molto più elevata di quanto ragionevolmente si potrà recuperare anche con il recupero e la liquidazione degli asset che sono in capo a FTX.
Curioso anche il fatto che tali richieste sono state avanzate nei confronti di entità che almeno legalmente erano fuori dagli Stati Uniti. La questione attiene al particolare modo in cui viene gestita la tassazione negli Stati Uniti – dove segue la cittadinanza più che il luogo effettivo dove il cittadino risiede.
Chiaramente si tratta di una somma che sarà impossibile mettere insieme. Qualche tempo fa si era parlato di oltre 7 miliardi recuperati, per quanto una parte di questi sia in criptovalute non estremamente liquide e la cui vendita potrebbe abbassarne in modo concreto il valore complessivo.
Le richieste del Fisco Usa sono inserite come Admin Priority, il che vuol dire che avranno precedenza su tutti i creditori che non godono dello stesso status.
Una situazione che avrebbe del paradossale: mentre in molti si lamentano del fatto che il governo USA non sia intervenuto per tempo, si troveranno anche a non poter ricevere nulla di quanto recuperato, in quanto potrebbe finire appunto nelle casse dell’Erario degli Stati Uniti d’America. Oltre il danno, la beffa, per una situazione complessiva di FTX che continuerà a far discutere.
Nel frattempo Sam Bankman-Fried ha contestato tutti i capi di imputazione aggiunti alla lunga lista di accuse successivamente al suo rientro dalle Bahamas.
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LA PROTEZIONE DEI CONSUMATORI!!!!11!! xD xD xD Che Cristo di criminali.