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Cauzione in Stablecoin | Tether e USDC restituiscono libertà a NY

A New York si voterà per accettare Tether, USDC e altri stablecoin crypto come cauzione.
1 anno fa
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Non avete idea di come spendere le vostre crypto? Per quanto riguarda gli stablecoin, questi potrebbero pagarvi anche la libertà, per quanto vi auguriamo di cuore di non trovarvi in certe situazioni. C’è una proposta di legge nello Stato di New York che vorrebbe rendere possibile pagare le cauzioni in tutti i principali stablecoin che hanno riserve in dollari e che non sono algoritmici.

A proporre la legge – sì, per ora si tratta semplicemente di una prposta – è Latrice Walker, che non ci risulta in passato sia stata mai vicina a iniziative cripto. Non è chiaro inoltre su che tipo di sostegno possa contare in Assemblea, sostegno che sarà certamente necessario affinché la legge venga approvata.

Si parla di permettere i pagamenti in Tether, ma anche in USDC, in BUSD (per quanto moribondo) e in TrueUSD. Non è chiaro se la scelta verrà ampliata anche a stablecoin minori che pur possono offrire la certezza della concretezza delle proprie riserve.

Fuori di galera, ma con gli stablecoin

Il sistema delle cauzioni è qualcosa con il quale il pubblico italiano non ha grande dimestichezza. Si tratta di pagamenti effettuati a garanzia del fatto che l’imputato si presenterà a processo e che possono far trascorrere il tempo tra arresto e condanna in libertà. A seconda del reato e della pericolosità del soggetto coinvolto, possono essere di diversa entità, con casi importanti che possono facilmente superare il milione di dollari.

Nello Stato di New York potrebbe essere il turno delle crypto e nello specifico degli stablecoin che hanno riserve in dollari e che non sono algoritmici.

Secondo la proposta della democratica Latrice Walker, lo Stato di new York dovrebbe accettare infatti almeno Tether, USDC e altri due token di impatto minore sul mercato e legati a Binance.


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Si dovrà poi passare alla conta dei voti per capire se in una giurisdizione come quella di New York, che è tra le più avverse al mondo delle criptovalute, ci sarà spazio per l’approvazione di una norma di questo tipo.

Difficile comprenderne le motivazioni

Non è chiaro che tipo di motivazioni si nascondano dietro questa ennesima trovata della politica americana. Una politica americana che lotta strenuamente sul campo delle crypto e che vede ormai chi ha potere decisionale diviso in due schieramenti che non sembrano essere disposti a alcun compromesso.

Speriamo non debba mai servire a nessuno di voi

La situazione poi, come ci ricorda New York, cambia da stato a stato – e dovrebbe continuare a cambiare anche per queste leggi che in realtà pur avendo poco impatto sul mercato delle crypto e di Bitcoin, sono segnali chiari delle diverse sensibilità che si stanno radunando intorno a questo settore.

Tutto questo, come abbiamo detto in apertura, nella speranza che non vi troviate mai nella necessità di impegnare i vostri stablecoin per qualche giorno di libertà.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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