Arrivano, a poche ore di distanza da un post che aveva fatto arrabbiare quasi tutti – almeno tra gli appassionati di PEPE, delle scuse. E a farle è addirittura il Capo della Divisione Legale Paul Grewal, che siamo abituati a vedere in consessi ben più prestigiosi e formali di Twitter.
Gli appassionati di Pepe e la curiosa community che si è creata nel giro di pochi giorni a sostegno del token sembrerebbe averla spuntata, almeno questa volta. E la campagna #DELETECOINBASE può forse dirsi conclusa. Scuse ufficiali che si tradurranno in un listing? Difficile a dirsi per ora.
Tutto questo mentre il mondo dei meme – alimentato a dovere da qualche influencer senza grossi scrupoli – continua a spingere sul gas. E costringe così alle scuse anche un dirigente di uno degli exchange più importanti del mondo. E potenzialmente potrebbe non essere finita qui.
La community di Pepe è insorta nella giornata di ieri e anche nella giornata di oggi a causa di un documento pubblicato da Coinbase sul suo sito ufficiale e diffuso anche via mail.
Nel documento si parlava di Pepe ricordando vecchi legami con l’altright, una sorta di estrema destra moderna negli USA – legami che però non sono frutto del pensiero di Coinbase, ma della Anti-Defamation League.
Con i toni ben poco calmi che animano le comunità crypto su Twitter – una parte numericamente importante del popolo che segue Pepe ha lanciato la campagna #DELETECOINBASE – campagna che appunto invitava a cancellare Coinbase. In molti si sono spinti al punto tale da condividere la procedura passo per passo per la chiusura dell’account.
Un errore di pubbliche relazioni – per un exchange che essendo sul mercato da tempo dovrebbe ormai conoscere certe dinamiche.
Abbiamo sbagliato e ci scusiamo. Ieri abbiamo condiviso un riassunto su Pepe per offrire un quadro basato sui fatti di un tema molto seguito. Questo non ha riportato l’intero quadro della storia del meme e ci scusiamo con la community.
Parole che forse nessuno si sarebbe aspettato di leggere e che invece rimarranno parte della storia di un token nato circa un mese fa e che ha bruciato tutte le tappe, mentre in molti continuano a trovarlo l’ennesimo segnale di un mercato malato e sempre alla ricerca dell’ultima scommessa.
Per molti sì, in quanto le scuse sarebbero inequivocabile segno del fatto che l’exchange non ha alcuna intenzione di irritare una community che ormai è ampia e che sembra voler metaforicamente morire su quella collina.
Se questo però porterà o meno a una quotazione rimarrà da valutarsi più avanti. Il mondo dei meme si muove molto rapidamente – e l’unico modo per farsi includere da exchange di quel livello è mantenere volumi e attenzione alti per un lungo periodo di tempo.
Pepe però ha anche bruciato diverse tappe rispetto a altri meme token. Che riesca a bruciare anche quelle da Coinbase – exchange che si trova in condizioni, anche legali, molto particolari?
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