AGGIORNAMENTO 12:50: Un Tweet di Elon Musk – ancora una volta involontariamente – ha innescato un’altra corsa per Pepe.
Vi avevamo avvisato: celebrare il funerale dei meme token e in particolare del suo rappresentante più importante, Pepe, sarebbe stato un enorme errore. E oggi i mercati ci ricordano che possono rimanere irrazionali più a lungo di quanto possano discutere i soloni dei grafici. Pepe rimbalza dai minimi e guadagna il 30% nel giro di poche ore, segno che la volatilità non si arresta e che potrebbe continuare a essere in entrambi i sensi.
Nonostante manchino dei fondamentali che spieghino questa crescita, il token dimostra un invidiabile stato di salute – che ricorda poi esattamente il movimento dei meme di vecchia generazione, che in molti avevano dato per morti dopo pochi giorni e che invece, in diversi, occupano ancora le prime 100 posizioni per cap di mercato.
La community – diretta da diversi influencer con centinaia di migliaia di follower – sembrerebbe essere riuscita a invertire il trend, ma per quanto può durare davvero? E stiamo assistendo a una seconda occasione per chi vuole fare operazioni d’azzardo su un token che tutti dichiarano – razionalmente – senza fondamentali?
Pepe torna sopra i 0.0000015
Il livello dei 0.0000015$ era ritenuto da molti una sorta di soglia psicologica sotto la quale non scendere. Pepe, che dello smentire le previsioni ha fatto la sua cifra distintiva, sembrerebbe però essersene infischiato e dopo un tonfo da manuale ha recuperato nel giro di poche ore – e mentre in Italia eravamo nel cuore della notte, dei livelli di prezzo superiori a quella soglia. Ci sono poi altri dati che ci aiuteranno a valutare la posizione di questo token.
- Sugli exchange
Fatta eccezione per Coinbase – che ha avuto tra le altre cose un bisticcio con la community che ha costretto i dirigenti a scusarsi – quasi tutti hanno quotato Pepe. Binance è arrivato ormai qualche giorno fa e lo stesso avevano fatto in precedenza altri pezzi grossi. Manca il più istituzionale Kraken, che però in passato non si è fatto scrupoli a quotare ad esempio Shiba Inu. Per quanto possa sembrare assurdo ai più, non è detto che anche gli exchange più “moderati” possano saltare sul treno, in particolare se dovessero essere confermati certi volumi.
- Volumi ancora molto alti
Fatta eccezione per i principali stablecoin, i volumi di Pepe sono i più alti, dopo quelli di Bitcoin e Ethereum.
Sì, ci sono più scambi su Pepe che su Ripple, su Binance Coin e anche su Polygon Matic. Una nota sugli exchange: sono i volumi a garantire guadagni – ed ecco spiegata la grande attenzione che stanno dedicando a un token per molti – e a ragione probabilmente – senza né arte né parte.
Un danno per tutta l’industria?
Su questo abbiamo avuto sempre una posizione più moderata. Per quanto non ci sia nulla che possa far considerare Pepe un token da investimento, non crediamo che il danno esista per il resto del settore. Ne abbiamo viste di tutti i colori in passato senza che gli investitori istituzionali si tirassero indietro.
E anzi, abbiamo visto operazioni spericolate anche da parte di fondi su token che soltanto all’apparenza avevano fondamentali più importanti di quelli di Pepe. Senza invitare alcuno a comprarlo – e anzi invitando tutti al massimo dell’attenzione – diamo a Cesare quel che di Cesare. Nessuno, neanche il più svitato, paragonerebbe mai Pepe con i top della categoria. Il fatto di condividerne parte della tecnologia non vuol dire assolutamente nulla.
PEPEARMY LET’S GOOOOO