Gli utenti votano anche con il proprio denaro – e nel comparare i due network che hanno la maggiore capitalizzazione di mercato può essere utile ricorrere ad un dato inequivocabile: quanto gli utenti stessi sono disposti a spendere per utilizzare suddetti network.
Senza alcuna pretesa di completezza nella comparazione tra Bitcoin e Ethereum, in questo approfondimento vogliamo concentrarci su una metrica spesso ignorata, ma che forse racconta un quadro che in pochi avrebbero mai potuto immaginare. Quadro che si fa ancora più interessante se dovessimo restringere il suo campo di applicazione agli ultimi tre mesi, tre mesi che sono stati dominati non solo dai meme token che ora trovano cittadinanza anche su Bitcoin, ma anche da NFT e dall’arrivo di Ordinals e altre amenità proprio sul più intoccabile dei network.
Tre mesi che hanno visto le commissioni schizzare in alto – come vedremo in particolare durante l’ultimo mese – e che sono un buon banco di analisi per capire quanto effettivamente stanno pagando gli utenti per utilizzare l’uno o l’altro network.
Ethereum continua a battere Bitcoin: ecco quanto spendono gli utenti
Il grafico che riportiamo lo abbiamo elaborato cercando di normalizzare per quanto possibile i dati. Una breve introduzione su cosa rappresenta. Con la linea gialla abbiamo la spesa complessiva in commissioni – in dollari USA – per chi ha utilizzato Bitcoin. Sulla linea verde lo stesso dato, ma riferito a Ethereum.
Come da diverso tempo a questa parte nel complesso Ethereum raccoglie una quantità maggiore di commissioni – per quanto più avanti dovremo fare dei distinguo più avanti sul funzionamento e sullo spazio disponibile.
Bitcoin è stato rivoluzionato, anche in termini di commissioni, da BRC-20 e Inscriptions. Sul nostro magazine trovi uno speciale che ti racconta come funzionano e cosa è successo. Puoi leggere l’articolo e poi decidere se iscriverti o meno. Ricordati che è gratis ancora per poco!
- Il dato più interessante
Un’analisi molto grezza dei dati ci dimostra come chi parlava di ondata meme come prima responsabile dell’innalzamento delle commissioni. Ethereum sembra anticipare l’innalzamento delle commissioni che almeno a maggio è andato in parallelo sui due network.
La storia più credibile – e che è poi confermata dai dati, è che dietro l’innalzamento delle commissioni su Ethereum ci sia la grande attenzione che Pepe ha riscosso sui mercati. L’altro grafico che alleghiamo qui sotto è chiaro: a spingere gli ultimi rialzi sono state le transazioni su Uniswap, exchange decentralizzato dove avviene comunque una parte rilevante degli scambi su $PEPE.
Lo stesso trend si è avuto sui token BRC-20, come dimostrato efficacemente dal grafico pubblicato da @cryptokoryo.
Mele, pere: occhio ai paragoni
Le fee pagate dagli utenti non sono tutte uguali. O meglio, si opera in contesti molto diversi. Ethereum ha più blockspace disponibile dato un determinato lasso di tempo e ha una gestione relativamente dinamica dello spazio a disposizione. Bitcoin sotto questo aspetto è più statico – oltre a produrre blocchi di media ogni 10 minuti (contro i 12 secondi e qualcosa di Ethereum).
Sì, il network di Ethereum è molto più utilizzato in termini di transazioni e l’entità collettiva degli utenti che poi pagano spende di più su Ethereum che su Bitcoin. Sulle conclusioni da trarre, lasciamo a voi la parola.
Ho sempre sostenuto che in futuro ETH sarà più importante di bitcoin che attualmente si trova sotto attacco del sistema delle lobby che cercheranno a tutti i costi di difendere le loro fiat per avere il controllo totale sulla popolazione. C’è ancora poca informazione a livello mondiale, è probabile che sarà bitcoin a tendere una mano al sistema bancario che sta riempiendo le casse di tonnellate di oro.