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BITCOIN PIACE MENO AI FONDI

Miliardario CONTRO BITCOIN | Regole USA sono un PROBLEMA!

Paul Tudor Jones parla di Bitcoin e non con i toni che ci aspetteremmo. Per lui gli USA lo rendono molto meno attrattivo.

Parla di nuovo un miliardario, nonché gestore leggendario di fondi privati. E questa volta per Bitcoin le notizie non sarebbero delle migliori. È Paul Tudor Jones, che pur in passato era stato piuttosto morbido nei confronti della prima criptovaluta per capitalizzazione di mercato, nonché l’unica ad avere lo status di potenziale sistema monetario alternativo.

Al centro della sua disamina la situazione negli Stati Uniti: tra regolatori e riduzione dell’inflazione, secondo Tudor l’attrattiva Bitcoin è destinata inesorabilmente a scendere. Questo è quanto ha raccontato durante il classico Squawk Box di CNBC.

Avrà ragione? E siamo davvero al picco di interesse di questo mini-ciclo per Bitcoin? Analizziamo a fondo quello che ha detto un personaggio i cui pareri sono in genere ascoltati almeno da una parte dei mercati, per capire se i titoli che stanno circolando nelle ultime ore siano effettivamente in linea con quanto detto dal miliardario gestore.

Bitcoin? L’attrattiva è destinata a scendere

Partiamo subito dalle parole di Paul Tudor Jones – per gli americani PTJ – che saranno sicuramente discusse tra qualche ora (o tra qualche giorno) anche altrove.

Bitcoin ha un vero problema perché negli Stati Uniti l’intero apparato dei regolatori gli è contro.

E questa è parte dell’opinione del famoso miliardario. Si parla di regolatori – e dunque di CFTC e di SEC, con entrambe le agenzie che avrebbero, nonostante aperture di facciata, un’agenda tesa ad annichilire Bitcoin.


CFTC ha sempre dichiarato Bitcoin essere una commodity. Ma non ha lesinato attacchi agli operatori del settore. Il caso Binance potrebbe cambiare sempre il mercato. Seguendo il link trovi il nostro speciale.


La seconda delle opinioni riguarda invece l’inflazione. È inequivocabilmente in calo negli Stati Uniti, tant’è che Federal Reserve sarebbe pronta a interrompere il percorso di rialzo dei tassi avviato ormai l’anno scorso.

  • Qualche nota sull’atteggiamento di PTJ su Bitcoin

La seconda parte dell’attacco – se così vogliamo chiamarlo – a Bitcoin riguarda un po’ quello che è il punto di vista su questo asset da parte di Paul Tudor Jones. Qualche mese fa si era espresso a suo favore come protezione dall’inflazione, lettura che in realtà i mercati poi non hanno rispettato, dato che il risorgimento di Bitcoin è iniziato quando in realtà l’inflazione era già in lenta ma inesorabile ritirata.

  • Allocazioni minime

Poco prima del caso FTX, Paul Tudor Jones aveva già commentato le sue allocazioni in Bitcoin, definendole come minime. Per quanto dunque sia stato un sostenitore di $BTC in passato, la sua posizione non è necessariamente cambiata in modo radicale, ammesso che a questo mondo contino ancora più i fatti che le prese di posizione sui giornali.

Secondo Paul Tudor Jones Bitcoin sarebbe oggi meno attrattivo

È davvero un problema per Bitcoin?

L’hedge contro l’inflazione in realtà non si è mai verificato e rimane una narrativa marginale, per quanto certi membri in vista della community continuino a ripeterla.

Per quanto ci si possa credere sul medio e lungo periodo, per il momento dubitiamo che questo tipo di considerazioni entreranno a far parte delle decisioni di tanti investitori.

Per quanto riguarda poi le attenzioni del regolatore, per quanto CFTC stia effettivamente cercando di tagliare fuori dal mercato dei capitali diversi dei più importanti intermediari, la questione non ha mai riguardato Bitcoin direttamente.

In ultimo, ed è su questo che vi invitiamo a riflettere, Bitcoin può resistere alla censura. Siamo certi del fatto che i regolatori vorranno imbarcarsi in un’avventura che, anche in caso di vittoria, si rivelerà inutile?

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