Il proposal del burn per Cronos Coin $CRO, il token legato all’exchange Crypto.com, è stato approvato con oltre il 90% di sì. La votazione è ora chiusa e si dovrà procedere con l’implementazione di nuove variabili – in realtà in modo tecnicamente molto semplice – che permetteranno di ridurre l’emissione di token e dunque l’inflazione della tokenomics del progetto.
Un proposal che incontrerà certamente i favori del grosso degli investitori in $CRO, che da tempo chiedevano anche direttamente all’exchange qualche mossa in tal senso, mossa che andando a ridurre la quantità di circolante (rispetto al vecchio piano) dovrebbe dare anche una mano in termini di prezzo.
Mano in termini di prezzo che però non è arrivata in queste ultime 24 ore, probabilmente dato l’esito scontato del voto che è stato avviato 2 settimane fa. Ma cerchiamo di capire cosa cambierà per $CRO e quanto sarà l’impatto effettivo di questa riforma votata con una maggioranza più che assoluta.
Il proposal è il numero 16 e potete consultarne le votazioni qui. Si tratta di un proposal che introdurrà un meccanismo che ridurrà in modo piuttosto lieve le reward per lo staking su protocollo in $CRO, andando così a ridurre anche l’emissione totale di token.
Anche per finanziare i validatori al momento viene emesso il 2,5% di token $CRO nuovi ogni anno. La preoccupazione principale della community che segue di più gli aspetti tecnici del funzionamento di Cronos Chain è che con un aumento (in realtà piuttosto lieve) dei blocchi prodotti nello stesso arco di tempo, tale target in realtà poteva essere facilmente superato.
Introduce una tassa community che preleverà lo 0,15 e lo consegnerà alla community pool. Al raggiungimento di una certa somma di token, questi verranno inviati a un wallet non accessibile e quindi di fatto rimossi dalla circolazione.
In realtà, al contrario di quanto si è letto altrove, questo proposal non renderà $CRO deflativo. I token prodotti rispetto a quelli burnati continueranno a essere superiori e si avrà un target di circa il 2,1% di inflazione annua, almeno secondo i calcoli di chi ha proposto l’aggiornamento.
Ci saranno chiaramente effetti sulle reward di chi fa staking on chain. Si passerà da un circa il 13,6% di oggi a circa l’11,5% dopo che sarà implementata la modifica.
No, l’implementazione è in realtà molto semplice e andrà a cambiare un singolo parametro nello smart contract.
Per questo motivo non dovrebbero esserci problemi sul lato tecnico, trattandosi di un’implementazione che, essendo di questa semplicità, non può introdurre bug.
Probabilmente sì, almeno guardando all’esito delle votazioni. Oltre il 90% dei token ha votato per il sì, dando il via – a votazioni concluse – a questo nuovo corso.
Difficile dire per ora se sarà o meno decisivo nell’invertire il trend di $CRO, in una battaglia tra gli exchange token che per il 2023 potrebbe farsi molto serrata.
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