Mentre i mercati soffrono tanto per prezzi quanto per una terribile situazione sui volumi, le metriche più direttamente on chain di Bitcoin continuano a battere record. L’ultimo aggiornamento della difficulty ha infatti visto un ulteriore aumento del 3,22%, tornando a crescere dopo una minima battuta d’arresto nel corso del precedente periodo.
Ed è record con i 49,55T raggiunti dopo l’ultimo aumento, soglia mai raggiunta prima e che, almeno in un certo senso, conferma il buono stato di salute per tutta l’infrastruttura di Bitcoin, stato di salute che è stato probabilmente aiutato anche da un maggio molto particolare – e redditizio – per i miner, per questioni legate a Ordinals e BRC-20 delle quali vi abbiamo parlato anche nell’ultimo numero del nostro Magazine.
Che vuol dire per Bitcoin e quali sono le conseguenze – e gli antefatti – di questo ulteriore aumento? Dato il raggiungimento del nuovo record, è forse il momento giusto per fare il punto della situazione, aiutandoci anche con qualche dato on chain.
La difficulty è uno dei fattori che Bitcoin aggiusta periodicamente. Di cosa si tratta? Si tratta della difficoltà, matematicamente espressa, nel trovare la soluzione matematica che permette di appendere un nuovo blocco alla blockchain. In altre parole la difficoltà per i miner di trovare il numero che gli permette di dichiarare come loro l’ultimo blocco e riscuotere sia le commissioni pagate dalle transazioni sia i Bitcoin di nuovo conio che vengono aggiunti a ogni blocco.
Indica in modo relativamente preciso quanta potenza di calcolo viene impiegata dai miner per la ricerca della soluzione. E quindi quante macchine ASIC sono collegate e anche lo stato di sicurezza del network, perché è tramite il mining che questa viene mantenuta.
Perché da codice il network di Bitcoin punta ad avere una produzione di un blocco ogni 10 minuti. Trattandosi di una procedura per tentativi, non è detto che ogni blocco sia prodotto ogni 10 minuti, e neanche che la media sia esattamente, all’interno di un dato periodo, esattamente di 10 minuti.
Il protocollo, al fine di riavvicinarsi il più possibile a questa media, periodicamente (ogni 2 settimane circa) rende più o meno difficile trovare un blocco.
Tendenzialmente quando sale la difficulty vuol dire che nel periodo precedente si è avuta maggiore potenza di calcola rispetto al penultimo periodo, per quanto il caso possa giocare un ruolo importante.
Per quanto il trend sia positivo ormai da diversi mesi, è certamente possibile che tale corsa sia stata favorita anche dal ritorno di commissioni molto interessanti sul network dovute alla recente ondata di BRC-20 e ordinals, token creati sul network di Bitcoin che hanno cavalcato anche la recente passione per il mondo dei meme da parte del mercato crypto.
Basterà comunque poco per verificare se sia stata o meno questa ritrovata alta profittabilità del mining a far mandare online macchine magari dismesse. I volumi sui meme sono in forte calo – e la difficulty tornerà a aggiornarsi tra sole 2 settimane.
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La mia solita domanda da ignorantone in materia. Bitcoin è un'invenzione incredibile ma le macchine che si usano per estrarlo potrebbero essere già obsolete e i computer quantistici potrebbero servire per migliorare tale processo?
Ciao Klaus.
Questo discorso è già stato affrontato più volte, i computer quantistici sono praticamente inesistenti se non in qualche laboratorio di ricerca, non sono normali computer e per poter operare sfruttando le proprietà quantistiche della materia devono essere portati a temperature prossime allo zero Kelvin, a meno 273,15 gradi celsius, lo zero assoluto, temperatura sotto la quale, per la legge di stato dei gas perfetti non esiste più la materia, o almeno non esiste come la conosciamo noi perché vorrebbe dire che la materia possiede un volume negativo.
Per poterla raggiungere serve un isotopo dell'elio ( elio 3).
Comunque non hanno a oggi capacità alcuna di intaccare o sostituire la rete bitcoin.
È una falsità detta per gettare panico da chi mente sapendo di mentire spudoratamente.
Grazie Giorgio per la risposta che ci tranquillizza.