Una storia che sarebbe anche divertente, se non fosse che di mezzo c’è una questione seria, quella di FTX – anche se probabilmente accusarne Shaquille O’neal è più sintomo dell’andamento del pianeta class action che di altro. Per chi si fosse perso gli ultimi episodi di questa commedia, un breve riassunto.
Shaquille O’Neal, il leggendario ex giocatore di basket è coinvolto in una causa che vorrebbe mettere alla sbarra, o quantomeno obbligare a risarcimenti, diversi dei volti popolari che erano stati impegnati in campagne pubblicitarie per FTX. Una causa alla quale però Shaq non aveva alcuna intenzione di partecipare.
E dato il curioso – almeno per noi – funzionamento delle citazioni in giudizio negli USA, fino a due giorni fa ci stava anche riuscendo. Come? Rendendosi irreperibile. La caccia a Shaq della controparte sembrerebbe però essere giunta al termine e – cosa che aggiunge commedia alla commedia – nel palazzetto che un tempo portava proprio il nome di FTX.
Negli USA le class action sono all’ordine del giorno. Non sempre hanno basi solide e quasi sempre però fruttano degli introiti importanti agli avvocati. E quando la potenziale preda è un multimilionario come Shaquille O’Neal, l’interesse a muovere cause barcollanti è sempre alto.
La questione si è fatta comica per il particolare funzionamento della consegna degli inviti a comparire negli USA. Deve essere fatta in persona e non può essere affidata alla residenza registrata del convitato. E questo ha causato non pochi problemi a Adam Moskowitz, che è uno degli avvocati che starebbe cercando di ottenere giustizia per diversi ex-investitori in FTX.
Che tipo di giustizia? Con ogni probabilità un risarcimento, cercando di attribuire a Shaq la responsabilità per aver pubblicizzato FTX.
La consegna – davanti alle telecamere e dunque questa volta non impugnabile da Shaquille O’Neal – è avvenuta mentre si stavano sfidando Miami Heat e Boston Celtics, in quella che fino a pochi mesi fa era conosciuta come la FTX Arena di Miami.
Una coincidenza che non poteva passare inosservata, pur non rendendo, secondo molti, in alcun modo più credibile la causa che Moskowitz sta intentando a Shaq e a tante altre celebrity.
Nella causa sono coinvolti anche altri personaggi molto popolari che erano stati vicini a FTX o che avevano prestato il loro volto alle campagne pubblicitarie del gruppo guidato da Sam Bankman-Fried, come Shohei Ohtani, Steph Curry e anche Larry David.
La loro colpa? Non aver svolto indagini prima di prestare il loro volto a FTX. E voi? Li ritenete colpevoli?
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