Un tempo si diceva sell in May and go away, ovvero di vendere in Maggio e di dimenticarsi un po’ di tutto. Per Bitcoin sembra essere questo il caso, con il prezzo che chiuderà in ribasso mensile dopo un 2023 tutto all’insegna dei rialzi. Non tutto è perduto però: maggio è stato un mese molto particolare per diversi aspetti, che andremo a analizzare nel nostro classico punto sui mercati.
Il trend, chiaramente positivo da fine anno, è invertito? È impossibile pensare a una ripresa sul breve periodo e entro fine anno? Non torneremo più sui massimi del 2023? Tutte domande più che legittime, la cui risposta però non può che passare dall’analisi dei dati che i mercati ci mettono a disposizione.
Sì, anche i dati che arrivano dalla finanza tradizionale, che in momenti di crisi come quelli che stiamo attraversando continua a dettare il ritmo al quale devono muoversi tutti gli asset, Bitcoin compreso.
Il dollaro è forte – e Bitcoin ne paga le conseguenze
Il primo dato che vogliamo analizzare è quello del DXY, l’indice che valuta il valore del dollaro contro un paniere di altre valute. Bitcoin non fa parte del paniere, ma ovviamente risente di questa forza, dato il fatto che lo stiamo prezzando, appunto, in dollari.
Il grafico è piuttosto chiaro. Dopo un inizio di 2023 completamente da dimenticare per USD, maggio è stato un mese di quelli parecchio interessanti, con una crescita superiore al 2%. Una parte del problema, se così vogliamo chiamarlo, di Bitcoin, è qui.
Perché un dollaro forte?
Per tutta una serie di motivi. Per giugno ci si aspettava prima uno sstop ai rialzi dei tassi – che avrebbe favorito anche Bitcoin – mentre negli ultimi giorni le aspettative si sono invertite. Sono più quelli che puntano ad un ulteriore incremento di 25 punti base che quelli disposti a puntare su tassi fermi. La politica monetaria di Federal Reserve potrebbe continuare sulla falsariga del cammino hawkish da inizio anno.
Il grafico che riportiamo qui è quello delle aspettative che si possono dedurre dai mercati, offerto da CME. Ci sarà però tempo – vi avvisiamo – per vedere tali percentuali salire o scendere di nuovo. A sinistra la colonna di chi punta su zero rialzi. A destra quella di chi crede che ci saranno rialzi di altri 25 punti base.
Incertezza sullo status di Bitcoin
Da inizio anno Bitcoin ha capitalizzato le crisi del settore finanziario tradizionale, su tutte quelle del sistema bancario USA. Si è comportato per un lungo periodo come se fosse un bene rifugio, cosa che non è usuale.
La correlazione con gli asset di rischio – qui nel grafico il NASDAQ Composite, sembrerebbe ancora inversa. E dunque al rasserenarsi delle condizioni finanziarie globali, Bitcoin ha pagato anche questo prezzo.
Volumi ancora asfittici
Anche se non è stato un buon mese per Bitcoin, i movimenti sono stati minimi e la candela mensile è solo leggermente più in basso di quella del mese precedente.
A dettare anche questa situazione volumi che fanno fatica a ripartire, anche nei giorni più interessanti per il mercato. Il dato, che abbiamo già discusso negli scorsi giorni su Criptovaluta.it, continua a essere preoccupante. E ne abbiamo parlato anche sul nostro Magazine, tenendo conto di quanto questo sia ancora più preoccupante per gli exchange.
Con volumi così bassi però…
…e con una liquidità non esattamente al top, basta davvero poco per muovere Bitcoin al rialzo o al ribasso anche in modo importante. Ed è questa l’avvertenza che vogliamo darvi se state facendo trading o valutando ingressi.
Anche se Bitcoin si è mosso poco nel corso delle ultime settimane, quanto sta covando potrebbe cogliere di sorpresa i meno preparati. E chissà che non sia proprio una ripartenza al rialzo.