Le quotazioni di Chainlink (LINK) sono reduci da due sedute di stabilizzazione nel cambio contro dollaro americano. I prezzi, dall’inizio di questa settimana, si sono limitati ad oscillare tra 6.68 e 6.53 senza assumere direzione.
La stabilizzazione è giunta al culmine di una fase di rimbalzo cominciata dai minimi del 25 maggio, quota 6.17, che costituiscono ad oggi il punto più basso raggiunto dall’ampia correzione in corso sin dai massimi di metà aprile, a 8.80. Il mercato è arretrato, in poco più di un mese, di quasi il 30%.
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Durante tutte queste settimane di discesa ci sono stati tre tentativi di reazione, nessuno dei quali è riuscito a spingersi oltre il +9/10% di estensione; il rimbalzo in corso finora, ha toccato ad oggi il +8.27%. La persistente azione erosiva dei ribassisti è stata probabilmente agevolata anche dal clima non esattamente idilliaco che circonda, da diverso tempo, il mercato delle crypto.
Solo in ordine di tempo, abbiamo registrato oggi sul sito un aggiornamento potenzialmente bearish proveniente dell’India, mercato enorme per lo sviluppo potenziale dell’intero settore. Anche in India si vogliono introdurre delle regole per le crypto e, anche in questo caso, si vorrebbe che calzassero a pennello con la realtà specifica dello stato che le emana.
Chiaro che, di questo passo, sarà ben difficile trovare una strada unica per armonizzare tutte le regolamentazioni dei singoli Paesi. Questo clima sta pesando su un sentiment di affidabilità ancora tutto da costruire, indispensabile per un mercato che punta ad espandersi globalmente negli anni. Ulteriori e più approfondite considerazioni riguardo allo scenario fondamentale che circonda Chainlink sono disponibili sul nostro più recente approfondimento per il lungo periodo.
In generale, ricordiamo comunque che si tratta di una cryptovaluta a forte capitalizzazione, che occupa il diciannovesimo posto nel ranking mondiale tra gli asset crittografici più scambiati. Quotidianamente viene passato di mano un controvalore in LINK pari a 122 milioni e mezzo circa di dollari. La crypto è stata inserita anche questo mese nella lista delle nostre 35 prime scelte per costruire un portafoglio da cassettista.
Il grafico ad ampia scansione temporale, con candele settimanali, evidenzia come l’ottava appena trascorsa abbia fatto registrare un recupero della crypto, ben inserito però in un contesto ribassista che sta gradualmente proseguendo.
I prezzi sono ormai infatti arrivati alla terza settimana consecutiva di consolidamento sotto all’area compresa fra 6.75/7.10, dove stazionano in questa fase tutte le principali resistenze a 1-3 settimane. É possibile che si possa verificare un ulteriore riavvicinamento a tale area durante la prima parte nel mese di giugno, ma l’impostazione ribassista dovrebbe finire per avere la meglio, spingendo per un ritorno in zona 6.00.
Per delineare con maggior precisione la posizione dei riferimenti tecnici, passiamo all’analisi del grafico a barre da 30 minuti. Cogliamo l’occasione per ricordare, a chiunque fosse interessato ad approfondire lo studio dei segnali tecnici, che è disponibile sul sito una sezione-guida all’analisi sempre aggiornata di nuovi contenuti.
La prima cosa da rilevare su grafico intraday è che è stato forato, anche se solo per pochi minuti, il vecchio livello di supporto coincidente con i minimi dell’11 maggio, indicato con l’ultima analisi a 6.22. Il mercato si è spinto fino ai già menzionati nuovi minimi di quota 6.17 il giorno 25 maggio, ma non è riuscito a perfezionare la rottura ribassista del supporto con un’accelerazione.
Si sono tuttavia formate nel contempo nuove resistenze, nelle aree ove è più forte la presenza dei venditori. Si tratta di quota 6.72/75 e quota 7.02/7.09. Entrambi i livelli costituiranno luogo di probabile ripartenza delle vendite in caso di riavvicinamenti, particolarmente entro la fine della settimana in corso.
Le proiezioni sono tornate a puntare al ribasso. Consideriamo molto probabile il raggiungimento di nuovi minimi relativi a quota 6.04/6.07, ove è situato un primo obiettivo intermedio, e successivamente nell’area tra 5.68/5.77. Quest’ultima costituisce vigoroso supporto di medio-lungo periodo. Una volta raggiunta, aggiorneremo l’analisi per appurare l’eventuale presenza di segnali di ritorno dei compratori.
L’attuale scenario correttivo verrebbe accantonato solamente su eventuale rottura della resistenza principale, mediante almeno una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a quota 7.09. Mentre sono le 19:13 di martedì 30 maggio, Chainlink viene scambiato sui migliori crypto Exchanges mondiali a 6.59, con un calo del -0.75% da ieri, e si trova quindi già adesso in area tecnica di vendita. Per intervenire short sarebbe preferibile agire solo su nuovi test almeno della prima resistenza, in ogni caso da rilevazione non inferiori a 6.59.
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