La capitalizzazione di mercato delle stablecoin sta segnando 129,280 Miliardi di dollari. Nel corso di questo 2023 è stata abbastanza costante, senza gradi variazioni, ma con una linea di tendenza decrescente, linea arancione del grafico seguente. Ad inizio anno segnava 137,79 Mld.
Se osserviamo il grafico allegato dell’andamento storico della Total Stablecoins Market Cap dal 2021 ad oggi, vediamo una netta flessione dai massimi di Maggio’22. Ciò è stato causato dal crash di Terrea Luna e della sua stablecoin UST.
La più antica del settore è Tether (USDT) nata ormai nel 2015 e venne ad essere utilizzata dall’exchange Bitfinex come pair per i suoi scambi. L’emissione di Tether è basata sul rapporto 1:1 con il dollaro, cioè si emette un USDT sulla base dei dollari depositati e dichiarati dalla stessa Tether.
Oggi il deux a machina di Tether è il genovese Paolo Ardoino, che ne è il CTO. (chief technology officer) In base ai dati attuali, USDT capitalizza 83,169 miliardi di dollari, e dall’immagine che abbiamo allegato si vede come Theter detenga anche la dominance del 64,27% del settore stablecoins.
Theter, oggi è la più grande stablecoin al mondo per capitalizzazione di mercato, ed ha avuto un impennata nel corso del 2023, anche grazie alla crisi delle banche tradizionali. Dal 10 Marzo ad oggi ha guadagnato quasi 13 Miliardi di capitalizzazione.
Inoltre c’è un altro fatto nel corso del 2023 ha favorito la sua dominance sul settore, le problematiche del BUSD, la stablecoin di Binance. A Gennaio ha avuto un depg (scostamento di valore) a causa di una manovra azzardata della sua tesoreria, mentre a Marzo è stata indagata e bloccata nell’emissione dalla SEC (Securities and Exchange Commission).
Nel grafico allegato di Glassnode, possiamo vedere l’andamento della dominance degli ultimi 3 anni. Da Gennaio si nota il crollo di quella del BUSD e la costante avanzata di quella di USDT.
Andando a scavare nei dati on-chain della crescita di Tether, emerge che la salita di USDT è stata sicuramente favorita da un enorme offerta di transazioni avvenute sulla blockchain Tron.
Andando ad esplodere i dati offerti da DefiLlama, si vede come la blockchain di Tron ha emesso la maggior parte dei token USDT in circolazione. Ciò ha una motivazione molto semplice ed elementare, la blockchain di ha fee di transazione molto basse.
Infatti se guardiamo i dati dell’immagine, si vede che sulla blockchain Tron sono passati USDT per un valore di 43,5 Mld di dollari, mentre su quella di Ethereum [ETH], “solo” 33 miliardi.
L’USDT viene coniato od emesso dalla Tether Holding Limited, in rapporto 1:1 ad ogni dollaro americano depositato presso la sua tesoreria. Nell’ultimo rapporto trimestrale, Q1 2023, ha dichiarato che ha registrato un utile netto di 1,48 miliardi di dollari, segnando un crescita rispetto all’ultimo trimestre 2022 del 110%.
La società ha affermato che a partire da questo Maggio, ha iniziato a destinare regolarmente fino al 15% dei suoi guadagni mensili, all’acquisto di BTC, pertanto facendo due calcoli, circa 75 Milioni di dollari. La maggior parte delle sue riserve viene invece ad essere investita in Treasury Bills american a breve termine.
Binance dopo le problematiche al BUSD, se pur Tether è la stablecoin più diffusa al mondo anche per gli scambi, ha optato per utilizzare TUSD, per quanto l’operazione abbia in realtà avuto un successo alterno.
Il dato del grafico, che rappresenta gli USDT su Ethereum detenuti da Binance è però viziato dal fatto che in molti sono stati spostati, probabilmente per ragione di costi, su rete Tron.
La quantità di USDT sugli exchange è andata a diminuire, così come la loro Netflows position. Ciò ci dice che le stablecoin sonosolo utilizzate come pari per il trading, ma nell’ambito dei servizi della DeFi, come collaterale da mettere nelle pool. Questo dato sarà oggetto di futuri approfondimenti in quanto si dovrà valutare l’impatto del grande spostamento di valori su Tron negli ultimi mesi.
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