Bitcoin: accordo debito USA non aiuta | Ma lo farà presto

Era l’evento clou della giornata di ieri. E si è concluso come tutti si aspettavano. Il Congresso, padrone della borsa negli Stati Uniti, ha votato con un’ampia maggioranza la sospensione del tetto massimo del debito pubblico. Decisione aspettata, con chi ha votato contro che in larga parte lo ha fatto ritenendo l’accordo che ha portato all’approvazione troppo restrittivo per le finanze pubbliche.

Bitcoin, come il resto del mondo crypto, non si è mosso, segno che la decisione era forse ancora più scontata di quanto diciamo sia qui, sia sul nostro canale Telegram ormai da quando il chiacchiericcio di un possibile fallimento degli USA si è fatto insistente.

Anche se non ci sono stati cambiamenti sul breve, la decisione ha comunque degli impatti sul futuro di medio per tutti i mercati finanziari, compreso quello di Bitcoin e delle criptovalute. E la dice lunga anche sui curiosi tempi in cui viviamo. Tempi nei quali si parla comunque troppo poco di moneta.

314 a 117: il tetto al debito non c’è più

E non ci sarà per fino a fine 2024, con il tetto che dovrebbe tornare operativo il 1° gennaio 2025. Bitcoin non si è mosso granché alla notizia dell’approvazione, con anzi gli orsi che nel cuore della notte hanno avuto buon gioco a tornare abbondantemente sotto i 27.000$, dopo che la votazione aveva riportato $BTC in quota 27.300$. Ordinaria amministrazione, per un maggio che si chiude come primo mese in rosso di un anno altrimenti già straordinario per Bitcoin.

• Chi ha votato contro?

Il grosso dei voti contro è arrivato da chi riteneva l’accordo troppo restrittivo. Per concedere l’approvazione alla rimozione del debito i repubblicani hanno consegnato infatti una relativamente lunga lista di richieste, il grosso delle quali riguardano il taglio di determinata spesa pubblica. Qualcuno tra i democratici, ritenendo tali spese fondamentali, si è opposto. Senza però avere alcun tipo di effetto sull’approvazione.

• Il primo vantaggio per Bitcoin: no a accisa sui miner

Il primo vantaggio per Bitcoin lo abbiamo raccontato già qualche giorno fa. Non ci sarà alcuna accisa sui miner e la legge proposta da Joe Biden – che prevedeva un’accisa del 30% su qualunque tipo di consumo energetico da parte di chi fa mining Bitcoin.

Un secondo vantaggio: qualcuno forse si renderà conto

Bitcoin è anche filosofia politica. Bitcoin è nato per avere una politica monetaria prevedibile, limitata e che non può essere cambiata con un voto di maggioranza del Congresso.

Questa ennesima sospensione del tetto massimo al debito pubblico USA dovrebbe, o almeno lo speriamo, ricordare a chi non ci avesse prestato molta attenzione del problema di avere un controllo politico della moneta.

Ci saranno sempre nuove emergenze che costringeranno ad una gestione allegra delle finanze pubbliche, ci saranno sempre nuove emergenze che giustificheranno un’espansione della base monetaria e ci saranno altrettante emergenze che giustificheranno il mi dispiace, non possiamo fare altrimenti.

Per quanto Bitcoin, almeno per ora, non abbia funzionato granché come argine all’inflazione e alla totalità delle gestioni allegre delle finanze pubbliche, forse è il momento buono per iniziare a ragionarci.

Anche per lasciare ai nostri figli o ai nostri nipoti un mondo nel quale non dovranno fare notte fonda per sapere cosa ne sarà dei loro risparmi.

Tra poco ricomincia la giostra

Oggi ci saranno dei dati relativamente importanti che arrivano dal mercato del lavoro USA, dati che poi saranno integrato nella giornata di domani.

Tali dati saranno fondamentali per capire che tipo di direzione dovrà e vorrà prendere Federal Reserve in termini di tassi. Questo a patto che non tornino ad essere preponderanti le preoccupazioni per la tenuta del sistema bancario USA.

Sono tempi duri e incerti – ed è a questo che per il momento dobbiamo ricondurre la performance non entusiasmante di Bitcoin e del resto del comparto.