Ci sono due importanti notizie che arrivano dal mondo dei miner. La prima è che Bitcoin ha aggiornato la sua difficulty e che anche per questa settimana è cresciuta, segno del buono stato di salute del network. La seconda è che nonostante siamo già ai massimi storici per potenza di calcolo impiegata dal sistema monetario distribuito, CleanSpark continua a acquistare nuove ASIC.
Il gruppo, che ha già una potenza estremamente importante da conferire al network di Bitcoin per il mining, ne avrebbe portate a casa altre 12.500 per un controvalore di 40,5 milioni di dollari. Investimento importante – che è l’ultimo di una lunga serie di acquisti negli ultimi mesi sfruttando le difficoltà di diverse società del settore.
Chi si stava chiedendo cosa ne sarebbe stato di tanto hardware in mano a società in difficoltà, ora avrà la sua risposta. C’è chi, dotato di liquidità, sta facendo shopping – per quanto questa finestra probabilmente sarà destinata a chiudersi.
La difficulty di Bitcoin si aggiusta automaticamente ogni circa 2 settimane, al fine di garantire che ogni blocco venga prodotto ogni circa 10 minuti. Il conto della serva è presto spiegato: se nelle ultime 2 settimane si sono prodotti blocchi ad una media più bassa di 10 minuti, il network rende più difficile suddetta produzione. Per i miner vuol dire che con la stessa potenza di calcolo impiegata, i ritorni in Bitcoin diminuiscono – ma così funzionano le cose – e ci sono degli ottimi motivi affinché siano così.
Se in molti credevano che la crisi che ha colpito a partire da fine 2022 diversi miner avrebbe impattato in modo importante sulla potenza di calcolo a difesa di Bitcoin, la realtà è poi arrivata a raccontare una storia completamente diversa.
Chi aveva investito pensando di affrontare un bull market eterno, è finito in tribunale. Gli altri, più avveduti, sono più che pronti a fare incetta di ASIC per il mining, aumentando il loro share di mercato.
Un acquisto da 40,5 milioni di dollari, che si aggiunge ad una lunga serie di acquisizioni già effettuate nei mesi precedenti, che dovrebbero rendere CleanSpark ancora più centrale nel mondo del mining. Il gruppo durante lo scorso aprile ha acquisito già 45.000 Antminer S19 XP, mentre a febbraio ne aveva acquistati oltre 20.000.
Crisi del settore vuol dire, per qualcuno, anche un buon momento per fare shopping. E sì, è un’ottima notizia per Bitcoin e per la sua sicurezza.
L’equazione è estremamente semplice: una maggiore hashrate destinato alla produzione di blocchi su Bitcoin si traduce in una maggiore sicurezza per il network – in una minore facilità nel condurre attacchi.
I segnali – che non sono soltanto quelli del prezzo – sono ottimi per Bitcoin, che presto potrà dire di essere uscito vittorioso da una delle fasi di maggiore crisi del comparto, da quando questo esiste.
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