Ci siamo quasi. A tarda serata Apple dovrebbe presentare, secondo molte indiscrezioni però ancora da confermare, un set AR/VR, che in un mondo normale avrebbe davvero poco a che fare con il settore crypto. In un mondo normale, abbiamo specificato, mentre in un mondo normale a quanto pare non siamo.
$SAND di The Sandbox e $MANA di Decentraland sono tra i migliori delle ultime 24 ore proprio a causa di una narrativa legata all’arrivo di questa nuova categoria di dispositivi marchiati Apple. Una categoria di dispositivi che viene considerata come vicina al mondo dei metaverse e dunque positiva per tutti i token che direttamente o indirettamente ne fanno parte.
Una questione che si è riaffacciata ciclicamente sui mercati nel corso delle ultime settimane – e che sarà il caso di analizzare per rendersi conto di quanto ci sia di concreto, quanto ci sia di meno concreto e opportunità e rischi che potremmo trovarci davanti nelle prossime ore e nei prossimi giorni.
Volano i token legati ai metaverse: c’entra Apple
Verrebbe da dire che c’entra Apple suo malgrado. La corporation di Cupertino fondata da Steve Jobs secondo diverse indiscrezioni non ancora confermate potrebbe presentare un visore AR/VR nella tarda serata di oggi. In altre parole si tratterebbe di visori per la realtà aumentata o virtuale che, almeno secondo una certa narrativa, avranno una sorta di legame con il mondo dei metaverse.
E quindi con token come $SAND, $MANA, ma anche $APE, $CEEK e tanti altri che stanno facendo registrare dei guadagni importanti in una giornata altrimenti piuttosto piatta e di correzione rispetto ai guadagni di ieri.
- Si ma cosa c’entra?
Sulla carta assolutamente nulla. Apple non ha alcun tipo di legame con questi token né con altri tipi di progetti crypto, né tantomeno con i metaverse. Tuttavia dato che il dispositivo, ammesso che sarà davvero presentato, permetterà di vivere esperienze immersive anche in mondi virtuali, in molti hanno collegato le due cose.
Ai più avveduti il legame sembrerà più che fiacco e non a torto. Tuttavia c’è un precedente piuttosto illustre che dovrebbe farci rendere conto di quanto facili da solleticare siano certi mercati, come quelli degli altcoin a capitalizzazione non elevatissima.
Il caso di Meta, versione II
Il caso che dovrebbe tornare alla mente di tutti i nostri lettori è quello del passaggio di Facebook a Meta, che fu carburante per la prima grande corsa dei token appartenenti a questa categoria.
Spinta che inevitabilmente fu anche motivo di arricchimento da parte di chi gestisce quei progetti – offrendo una solida base economica dalla quale partire per sviluppare i propri futuri passi.
Anche in quel caso il legame diretto non era poi così solido, testimoniando come certi mercati siano più che pronti a farsi solleticare da voli sulla carta piuttosto pindarici.
Occhio ai rischi
Il rischio è che in diversi decidano di chiudere in positivo dopo l’ennesima corsa di token che in troppi, troppo presto, avevano dato per morti. Chiunque dovesse avventurarsi su queste coppie dovrà esercitare la massima cauzione.
La volatilità sarà massima, anche durante un periodo di volumi relativamente bassi per tutto il comparto. Noi continueremo a seguire le eventuali evoluzioni di questo settore, che sembra lungi dal volersi ritirare come invece molti avevano previsto.