Non ci sono ancora chiarimenti su un attacco che avrebbe colpito diversi utenti del wallet Atomic e che sarebbe riuscito a sottrarre in modo fraudolento oltre 35 milioni di dollari nelle principali criptovalute come Bitcoin, Ethereum e Tether. Chi gestisce e distribuisce Atomic Wallet parla di meno dell’1% degli utenti che sarebbero stati colpiti dall’attacco, quasi a minimizzare un attacco che però continuerà a far parlare di sé anche nei prossimi giorni e nelle prossime settimane.
Un attacco che inizialmente era stato considerato legato all’ultimo aggiornamento del wallet, ipotesi poi esclusa in quanto diversi degli utenti colpiti non avrebbero ancora aggiornato all’ultima versione disponibile. Nel frattempo chi gestisce il codice e la distribuzione di Atomic Wallet brancola nel buio e non ha ancora reso note le modalità dell’attacco.
Un brutto colpo per tutto il settore? Forse no, data comunque l’esiguità dell’attacco portato a termine – almeno se paragonato alla quantità di denaro conservato complessivamente nei wallet, ma comunque un momento che fornirà una base d’attacco relativamente solida ai detrattori dell’intero ecosistema.
L’attacco, almeno secondo le stime più recenti, sarebbe riuscito a sottrarre complessivamente circa 35 milioni di dollari, principalmente in Bitcoin, Ethereum e Tether, senza che chiaramente le blockchain di riferimento siano da considerarsi in alcun modo colpevoli di quanto accaduto.
A vacillare sarebbe stata la sicurezza di Atomic Wallet, per un attacco che comunque, almeno secondo quanto diffuso da Atomic stesso, avrebbe colpito meno dell’1% dei wallet. Un numero comunque considerevole, data l’estrema popolarità di questa soluzione per la conservazione delle proprie criptovalute.
Le specifiche dell’attacco non sono state ancora diffuse e non è chiaro se Atomic le abbia già individuate e se sia in lavorazione un bugfix o comunque una correzione di quanto avrebbe permesso la sottrazione delle chiavi. Continueremo a seguire in questo senso la vicenda anche cercando di indirizzare i nostri lettori verso la messa in sicurezza dei propri risparmi detenuti in forma di crypto.
Che riguardano i wallet però e non le blockchain in quanto tali. Qualcosa che probabilmente i media mainstream cominceranno a cavalcare alla bisogna, indicando il settore di cui ci occupiamo ogni giorno su queste pagine come fondamentalmente insicuro.
Non è così, per quanto rimanga assolutamente importante continuare a valutare le migliori soluzioni per la conservazione delle proprie chiavi pubbliche e private. Tutto questo in attesa di chiarimenti – a questo punto dovuti – da Atomic Wallet e una disamina il più possibile approfondita di quanto avvenuto, anche affinché non si ripeta più in futuro.
Il problema della sicurezza rimane? Certamente sì – e sarà il caso di iniziare a prenderlo più seriamente se si punterà alla diffusione di queste tecnologie anche tra masse che non vogliono spendere troppo tempo con soluzioni eccessivamente complicate.
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