A poche ore dalla denuncia di SEC verso Coinbase presso la Procura Federale di New York, arriva la risposta dell’exchange. Risposta che decide di cavalcare quello che è il tema sul quale Coinbase sta puntando per cercare di ammorbidire il clima politico anti-crypto negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato da diverse testate statunitensi, le azioni legali di SEC starebbero mettendo a repentaglio la possibilità degli USA di competere economicamente.
Il riferimento è chiaramente ad altri stati e altre giurisdizioni dove le normative, almeno per ora, sembrano essere più chiare e i regolatori meno aggressivi nei confronti degli intermediari.
La richiesta finale è quella di un intervento del legislatore che contribuisca a rendere più chiara la situazione per gli intermediari e metta fine alla regulation by enforcement che ha visto impegnata SEC dall’arrivo di Gary Gensler alla sua guida.
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Non è un’accusa da nulla, se teniamo conto del fatto che SEC è un’agenzia federale degli Stati Uniti, con il direttore (in questa fase Gary Gensler) che è di nomina governativa. Gli ultimi attacchi di SEC al settore, il primo contro Binance, il secondo contro Coinbase hanno rinfocolato polemiche mai sopite tra l’unico exchange quotato in borsa e l’agenzia che vigila sui mercati finanziari negli USA.
Il fatto che SEC si affidi esclusivamente agli atti esecutivi, in assenza di regole chiare per l’industria degli asset digitali, sta danneggiando la competitività economica degli Stati Uniti e compagnie come Coinbase che hanno dimostrato impegno nel rispettare le regole.
Questo il commento di Paul Grewal, che è capo della divisione legale dell’azienda, che ha poi aggiunto:
La soluzione è di carattere legislativo: permettere regole chiare che vengano sviluppate in modo trasparente e applicate equamente. Non le cause. Nel frattempo, continueremo a operare come sempre.
Nessuno stop per Binance, che in realtà aveva già un contenzioso aperto contro SEC contro il quale ha promesso di difendere costi quel che costi.
Nel frattempo Gary Gensler ha organizzato un giro di interviste in TV, prima da CNBC poi da BloombergTV. Non poteva che difendere il suo operato, questa volta però andando un po’ oltre i soliti commenti ai quali ci ha abituato:
Non abbiamo bisogno di altre valute digitali.
Il riferimento è però non a Bitcoin, come vorrebbero molti, ma al dollaro USA, che secondo il direttore di un’agenzia che si dovrebbe occupare limitatamente di mercati, è più che sufficiente per ogni tipo di necessità e utilizzo.
Chissà se la confusione tra asset e canali tramite i quali si può scambiare è voluta da parte di Gensler oppure frutto di uno scarso studio dell’intera vicenda.
Sta di fatto che Binance sta affilando i coltelli metaforici con un team legale di primissima fascia, e Coinbase sta facendo lo stesso. Chi aspettava con ansia lo scontro finale tra autorità e crypto, sarà presto accontentato.
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