Le quotazioni di Uniswap (UNI) hanno subito una secca accelerazione ribassista nella seduta di ieri, lunedì 5 giugno, sfociata nel raggiungimento di minimi a quota 4.55 contro dollaro americano. Si tratta dei valori più bassi toccati da questa crypto da un anno a questa parte.
Ci troviamo quindi a commentare di nuovo un’espansione della fase di arretramento che sta proseguendo dagli ormai lontani massimi del 28 luglio 2022, toccati a quota 9.82. Nel corso di tutti questi ultimi 10 mesi, Uniswap ha perduto complessivamente il 53.67% del suo valore e, dobbiamo sottolinearlo, ancora non evidenzia indicazioni chiare di esaurimento della debolezza.
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Recentemente non sono giunte notizie direttamente correlate a Uniswap che abbiano potuto impattare in maniera così negativa sul trend. Quello che registriamo, invece, è un clima da inquisizione che si sta protraendo da diversi mesi e che vede come protagonisti la SEC, onnipotente cane da guardia della finanza USA, contro alcuni dei principali Exchange mondiali.
Quest’oggi pare sia giunto il turno di Coinbase, società ad elevata capitalizzazione che peraltro è quotata al NASDAQ. Si intuisce quindi la gravità del momento, anche per quanto riguarda le potenziali ripercussioni ribassiste che la crypto-guerra potrebbe sortire sui mercati finanziari regolamentati. Ne abbiamo ovviamente parlato con un approfondimento in tempo reale, oggi sul sito.
Il grafico a larga scansione temporale, con candele settimanali, evidenzia come i livelli si siano spinti ormai a poca distanza da un’ampia area di supporto di lungo periodo, compresa fra i 4.14 ed i 4.43. Considerata l’attuale impostazione del trend dominante non è però sufficiente la semplice presenza di supporti, per quanto teoricamente solidi, a garantire l’imminenza di una reazione su questo mercato.
I segnali che stanno giungendo sono ancora di natura ribassista, per cui dovremo attendere quantomeno la rottura di una resistenza prima di poter rivedere eventualmente al rialzo lo scenario, previa aggiornamenti. Suggeriamo un’attenta lettura anche del contesto on-chain che circonda attualmente Uniswap, contesto che è stato ben esaminato appena pochi giorni fa sul sito. La più recente analisi di lungo periodo, comprensiva di considerazioni di carattere fondamentale, risale invece alla fine di aprile ma è ancora pienamente attuale.
Ricordiamo che Uniswap, nonostante le difficoltà degli ultimi mesi, rimane inserita nella nostra lista delle 35 cryptovalute da prediligere per posizioni da portafoglio. Si tratta di un token che scambia quotidianamente un controvalore medio pari a 60 milioni di dollari e che gode di una capitalizzazione complessiva superiore ai 4 miliardi e 700 milioni di dollari, che lo rende il ventiduesimo asset crittografico più liquido a livello globale.
Concludiamo la nostra panoramica con la consueta analisi su grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti. Rispetto al più recente aggiornamento, risalente al 23 maggio scorso, abbiamo già avuto il raggiungimento di un primo obiettivo ribassista che era stato piazzato a 4.72/4.74. Non è invece ancora stato raggiunto il target principale, che era posizionato a 4.50.
Possiamo aggiornare la disposizione delle resistenze, ossia dei livelli ove si sta registrando la maggiore attività da parte dei venditori. Si tratta di quota 4.80/83 e quota 4.95/4.98. Entrambe le resistenze costituiranno punti di probabile ripiegamento in caso di recuperi. Aggiorniamo inoltre il target ribassista principale, portandolo a quota 4.51/4.53.
L’intera area compresa fra 4.43 e 4.50 è zona di supporto da cui attenderemo la formazione di segnali di reazione, che verranno nel caso segnalati con i prossimi aggiornamenti. L’alternativa per poter accantonare il quadro ribassista, e introdurre delle proiezioni al rialzo, sarebbe quella di veder rompere la resistenza principale di quota 4.98 con almeno una chiusura su grafico a 30 minuti. Tale evento pare comunque, allo stato attuale, non molto probabile.
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