Di materiale per i cospirazionisti ce n’è a sufficienza. E questa volta arriva direttamente dal Soros Fund Management, legato appunto al tycoon della finanza tradizionale George Soros. Il CEO del gruppo, Dawn Fitzpatrick, è tornato a parlare di crypto con toni melliflui, che però sono stati di apertura per una lettura che non piacerà ai più.
Le cripto e la DeFi sono qui per restare, nonostante i recenti poblemi legali, e sarebbe però il momento per la finanza tradizionale di assumere la guida di questo settore. Questo nelle parole di uno degli uomini più potenti della finanza tradizionale e che – almeno a grandi linee – dovrebbe avere il polso della situazione più di quanto lo abbiano i piccoli investitori nel mondo crypto.
Ma cosa c’è di vero, cosa c’è invece di riconducibile alla millanteria per guadagnarsi qualche prima pagina? Vediamo insieme cosa ha detƒto il fondo di Soros e perché potrebbe (NON) essere preoccupante per il settore. O forse sì.
La metafora di Dawn Fitzpatrick è di quelle che faranno discutere molti tra gli appassionati del mondo crypto e Bitcoin.
Coinbase e Binance avrebbero avuto benefici dalla presenza di un adulto nella stanza.
Questo il primo laconico commento di chi guida il Soros Fund Management, in rifermento al recente sconquasso nel mondo crypto causato da SEC, del quale parleremo anche oggi sul nostro Magazine. Come è noto, tanto Coinbase quanto Binance sono nate e cresciute a dismisura in un tempo molto rapido, e almeno secondo le stesse ammissioni di Binance non avrebbero sempre seguito regole e buon senso durante un processo di crescita che forse in pochi si aspettavano.
Ma il mondo crypto è a rischio? Secondo Fitzpatrick no.
Il mondo crypto è qui per rimanere. Quanto è successo è certamente un passo indietro. Tuttavia credo che questa sia una grande occasione per le società finanziarie per assumere il comando.
L’aspettativa di Fitzpatrick è dunque l’emersione di società finanziarie classiche che prendano le redini di un settore che evidentemente, almeno secondo la sua analisi, avrebbe del buono. E che, aggiungiamo noi, i player crypto-nativi come gli exchange non sarebbero riusciti a gestire.
C’è un tema nelle denunce di SEC del quale si sta parlando relativamente poco. Ed è l’attacco di SEC verso la particolare struttura del mercato crypto, che vede una commistione tra chi offre custodia, trading, compravendita anche OTC. Sul tema la leader del Soros Fund Management ha affermato:
Ci sono delle norme di lunga durata su come trattare gli asset dei clienti.
Norme che, neanche a dirlo, le società finanziarie classiche conoscono e applicano. E che dunque potrebbero applicare anche al mondo crypto.
Di teorie su un prossimo takeover del mondo della finanza tradizionale ai danni degli operatori crypto ce ne sono a bizzeffe e ne circolano ormai da tempo. Che questa volta, con Soros Fund Management che scopre le carte, sia l’assalto definitivo?
Staremo a vedere. Coinbase non sembra voler mollare la presa, così come non sembrerebbe volerlo fare Binance.
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Non servivano le dichiarazioni di Soros per capire che la finanza tradizionale vuole impossessarsi del mondo cripto ma soprattutto dettare le regole altrimenti cercherà di allontanare gli investitori da questo settore con ogni mezzo (vedi quello che sta succedendo attualmente) infatti non intende collaborare con una forma di simbiosi ma semplicemente comandare e questo non va bene. Soros con il suo Quantum fund sta già investendo nelle cripto e vedrebbe di buon occhio l'entrata della finanza tradizionale. Qualora avessi voce in capitolo proporrei a questo punto la finanza tradizionale al vertice del mercato cripto ad eccezione di bitcoin che resterebbe la moneta del popolo governata da una nuova banca del popolo dato che le fiat non spariranno ma si dovrà dare a chiunque la possibilità di scegliere.