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Solana accusata da SEC | Ma è davvero una security?

Su Solana non sembra che SEC ce la stia raccontando giusta. E qualcuno lo sta facendo, correttamente, notare.
1 anno fa
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Gli strascichi della recente causa contro Binance e Coinbase da parte di SEC si faranno sentire ancora per un po’. E per quanto si tratti di due pesi massimi, c’è comunque spazio per parlare anche di chi è stato colpito collateralmente dalle denunce del regolatore USA. Tra queste Solana, che per la prima volta viene considerata in un documento ufficiale come security, cosa che avrà gettato nello sconforto diversi appassionati e investitori – e che sembrerebbe aver avuto un effetto importante anche sul prezzo di $SOL.

Sulla questione è intervenuto recentemente anche uno degli autori di punta della finanza statunitense, con il quale ci troviamo al 100% d’accordo anche relativamente alla questione di $SOL. Solana infatti non si è mossa come hanno fatto a suo tempo i progetti lanciati con ICO. E francamente non si capisce se, come e quando i recenti eventi americani abbiano ragione di colpire il progetto.

Chi si è affrettato – magari perché mosso da interessi personali – a dichiarare Solana una security non sembrerebbe aver compreso appieno la questione. Una questione che – tra le altre cose – interessa anche Cardano $ADA, insieme a Algorand, Polygon Matic e tante altre.

In principio furono le ICO

Per chi è arrivato soltanto negli ultimi 2 o 3 anni nel mondo crypto, c’è una parte di storia del settore da raccontare per capire come siamo arrivati a questo punto. E bisognerà tornare al precedente boom del settore, tra il 2017 e il 2018.

Erano gli anni delle ICO, le Initial Coin Offering, che ricalcavano un po’ le IPO delle borse tradizionali. Si procedeva con una vendita al pubblico di token a prezzo fisso, promettendo mari e monti e intanto finanziando il progetto.

Tanti progetti rilevanti hanno sfruttato questa modalità di raccolta fondi, Ethereum compreso – così come lo hanno fatto migliaia di truffe che si sono rivelate essere tali nel giro di poche settimane dalla loro pubblicizzazione.

A cavallo tra il 2018 e il 2019 tali ICO furono tra le preoccupazioni principali di SEC, preoccupazioni che poi hanno preso diverse volte la forma di accuse formali e di lunghi e costosi processi per tutti i soggetti coinvolti.

Almeno dal punto di vista di SEC tali ICO avevano almeno due problemi:

  • Venivano proposte a investitori retail americani, ovvero ai piccoli investitori che non hanno il carattere della professionalità
  • Erano sprovviste di registrazione presso SEC.

I progetti nati nell’ultima ondata post 2019 hanno però imparato la lezione, almeno quando mossi da piani sottostanti più complessi di un semplice prendi i soldi e scappa. E così ha fatto anche Solana.

Solana si è finanziata con vendite di token, ma non con una ICO

Solana ha deciso di utilizzare un sistema di vendita di token che però ha scelto:

  1. Acquirenti fuori dagli Stati Uniti
  2. Per quanto riguarda gli USA, soltanto soggetti professionali

Senza ombra di dubbio, il sistema è perfettamente legale anche per le stringenti regole degli Stati Uniti e quindi non rende la prima vendita di token (alla quale hanno partecipato anche soggetti come Alameda/FTX) non una vendita di security. E per questo motivo probabilmente SEC ha deciso di citare Solana non direttamente, ma soltanto come strumento per arrivare poi ad attaccare Coinbase, Binance e chissà quali altri soggetti in futuro.

Sulla fase di lancio di Solana SEC sembra aver dimenticato le sue stesse leggi

Molto difficile che tali accuse tengano in tribunale

L’altro aspetto interessante della vicenda è che in pochi ritengono che le accuse verso Solana e progetti simili potrebbero tenere in tribunale. I criteri dell’Howey Test sono difficilmente applicabili a questi progetti, e l’assenza di vendita diretta, oggi, da parte dei Labs o delle fondazioni che gestiscono tali progetti rende estremamente difficile attaccarli direttamente.

Ed è proprio su questo che si baserà almeno una parte della difesa di Coinbase. Se quanto viene contestato come security in realtà non lo è, non può esistere alcuna violazione delle Securities Law – e quindi non può esistere alcun diritto di SEC di citare gli exchange.

Non lo diciamo noi, ma lo tuonano anche dalle prestigiose colonne di Bloomberg. Chi crede che il mondo crypto e Solana abbiano già perso, sarà costretto probabilmente a ricredersi.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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