È il grande assente dai documenti di SEC, che pur colpendo diverse delle crypto ad alta capitalizzazione, ha lasciato fuori proprio Ethereum, nonostante Gary Gensler abbia espresso più volte dei dubbi – o meglio, evitato di rispondere – sulla vera natura di $ETH tra commodity e security.
Dato che si sta chiudendo una delle settimane più dure per tutto il comparto in termini di attacchi dal regolatore, è bene fare il punto anche sullo stato di salute del network di Ethereum, tenendo conto del fatto che lo staking è stato comunque oggetto di discussione e di denuncia da parte di SEC.
Come ha reagito il comparto? C’è stata una fuga dallo staking tramite gli exchange che sono finiti nell’occhio del ciclone regolamentare? Uno sguardo ai dati ci può permettere di capire di più di quanto sta accadendo – partendo sempre dai quei numeri che sono quanto di più solido abbiamo nell’analisi di situazioni così complesse.
Abbiamo recentemente pubblicato un dossier completo su Ethereum. Segui il link per leggerlo sul nostro magazine. Ti sarà utile sia se investi, sia se invece sei semplicemente appassionato di questo specifico ecosistema.
Ethereum: lo staking non ha granché paura
Partiamo dall’antefatto. SEC ha contestato ai due principali exchange del mondo crypto anche di aver offerto ai propri clienti quello che va sotto il nome di staking as a service. Si tratta di procedure più semplici per mettere in staking i propri $ETH, che sono molto gradite dagli utenti alle prime armi – e da chi non vuole avere a che fare con protocolli di staking liquido.
Il primo grafico che pubblichiamo è emblematico. In termini di Ethereum totali in staking c’è stata un’altra impennata nel corso di questa settimana, nonostante gli attacchi del regolatore.
Se non sai cos’è successo a Coinbase e Binance, anche in relazione allo staking, qui puoi trovare il nostro ultimo dossier.
Non può essere però soltanto questa la metrica utile per capire cos’è successo al mercato dello staking di Ethereum in questa particolarissima settimana.
La situazione, come riporta la tabella di cui sopra – che potete trovare su Dune – ci mostra un calo relativamente ridotto dello staking tramite Coinbase, con Binance che però sembra aver addirittura aumentato il proprio staking del 3%.
Anche in relazione agli exchange dunque non sembra che ci siano grosse preoccupazioni. Tra le altre cose Lido Finance continua a crescere in modo importante, così come lo fanno staking pool come Figment e altri protocolli di staking liquido come Rocket Pool.
Ethereum è forse la meno spaventata da SEC, anche se…
In molti si sono chiesti come mai SEC abbia preferito inserire nelle proprie denunce, indicandole come security, criptovalute come Cardano, oppure anche come Solana.
Una prima spiegazione, sulla quale certamente torneremo nei prossimi giorni, riguarda l’opportunità di un inserimento del genere. Inserire Ethereum avrebbe contribuito a far apparire come completamente irragionevoli le pretese di SEC e poco avrebbe aggiunto alle possibilità, per l’agenzia, di portare a casa una vittoria.
Una sorta di ginepraio legale che seppur non possa garantire la massima sicurezza per Ethereum in futuro, racconta chiaramente del maggiore peso e potere che questo ecosistema può vantare.
Per il resto continuiamo ad aspettarci di tutto da una SEC che secondo molti nella sua intenzione di atterrare il settore avrebbe perso non poca lucidità.
D’accordissimo con la chiusa dell’articolo comunque SEC avrà sicuramente a cuore una cripto sulla quale non vorrà infierire per motivi di interesse dato che il settore rappresenta il futuro di un determinato sistema. Per ora tutto conduce a Ethereum, per ora…ma questo ora potrebbe durare decenni..
O per sempre..