Financial Times attacca Crypto.com, confermando la presenza di team interni che farebbero trading a scopo di profitto – così è riportato sul giornale – e indicando la presenza di tali team come uno degli ulteriori segnali dei conflitti di interesse che dominerebbero il mercato delle criptovalute, in particolare a livello dei suoi operatori più popolari.
All’interno di Crypto.com opererebbero dunque dei team che si occuperebbero di trading proprietario e anche di market making, con il popolare giornale finanziario che cita cinque diverse fonti che sono a conoscenza della questione.
La questione ricalcherebbe almeno in parte le accuse che CFTC ha mosso a Binance – e seguirebbe poi una narrativa ormai solida di attacco ai player del mondo crypto, ritenuti ancora troppo lontani, per trasparenza e modalità di gestione, dai mercati classici dove si scambiano titoli. E le accuse seguirebbero anche quanto riportato di recente da Gary Gensler, che vede nella commistione di diverse funzioni degli exchange uno dei problemi principali del mondo delle criptovalute.
Crypto.com accusata da FT di fare trading proprietario
Il sunto della questione è il seguente: secondo quanto riportato da Financial Times, da Crypto.com opererebbero dei trading desk proprietari, che dunque comprerebbero e venderebbero criptovalute a scopo di profitto per l’azienda. Il tutto mentre la stessa Crypto.com avrebbe negato a società esterne la presenza di tali attività.
Crypto.com tuttavia ha risposto alle accuse di Financial Times, dicendo che:
Abbiamo un market marker interno che opera sull’exchange di Crypto.com e quel market maker è trattato esattamente come i market maker di terzi che operano sulla piattaforma e allo stesso modo permette di avere spread ridotti e mercati efficienti. Questa non è una pratica controversa.
L’exchange ha inoltre confermato al giornale – ne abbiamo parlato noi in anticipo qui – che il grosso dei suoi ricavi è generato dai trader retail, un modello di investimento dove a fare da controparte c’è l’exchange stesso – perfettamente in linea con le pratiche dei mercati classici in modalità broker.
Tuttavia questa ricostruzione sarebbe stata smentita da almeno una delle fonti citate da FT, la quale avrebbe confermato che oltre alle attività di market making ci sarebbero anche operazioni di trading in piena regola, allo scopo di generare profitti per l’azienda.
Possono esserci conseguenze per Crypto.com?
Per il momento sembrerebbe un’ipotesi decisamente remota, almeno in relazione a quanto viene contestato all’exchange dal popolare quotidiano di informazione finanziaria.
Crypto.com ha confermato di non affidarsi a ricavi che vengono dal trading proprietario, contestando così quanto è stato citato dal giornale. La verità, a meno di conseguenti cause legali, probabilmente sarà molto difficile da stabilire.
Per ora però continuano attacchi che pur non arrivando da SEC, utilizzano le parole di Gary Gensler, riportate in questo caso in apertura di articolo per disegnare il recinto entro il quale certe discussioni devono avvenire.
Ad ogni modo, aggiungiamo noi, la cosa interesserebbe soltanto la porzione exchange, con la versione in modalità broker che non può essere, per struttura tecnica, soggetta a tali movimenti.
mi hanno truffato sotto insegna Financial crypto.com una certa Gambino Francesca cortesemente aiutatemi sono un pensionato grazie
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“Micro”investimento da 250€, oggi ne ha chiesti 3000 che non ho versato. Non riesco a prelevare i 250 che teoricamente dovevano essere restituiti in qualunque momento se io ne avessi fatto richiesta.
Esiste un modo per recuperarli, oltre che per sporgere denuncia? Grazie mille
Purtroppo è molto difficile recuperarli. Ha già sporto denuncia?