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Euro digitale: rinvio senza data | Vorrebbe fare il Bitcoin ma…

Un primo stop per l'Euro Digitale. I ministri delle finanze dei paesi membri chiedono a gran voce una narrativa più convincente.
1 anno fa
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Cominciano ad esserci i primi problemi per l’Euro Digitale? Quello che doveva essere un cammino trionfale e senza ostacoli verso le magnifiche sorti e progressive del denaro del futuro, sembra non stia andando poi così bene. C’è un primo ritardo, dopo che si sono incontrati i ministri del tesoro e delle finanze dei paesi membri.

E la prima votazione, che avrebbe dovuto occuparsi degli aspetti legati a privacy e distribuzione del token che rappresenterà 1 euro sarà rimandata, dopo essere stata messa in calendario per il 28 giugno. Gioiranno gli avversari del disegno, si preoccuperanno coloro i quali – anche se non sembrano poi essere molti – che ritengono o ritenevano il passaggio fondamentale per il futuro dell’Euro.

Presentato dalla stampa mainstream come alternativa a Bitcoin, cosa che non è neanche alla lontana, l’Euro Digitale è al centro di discussioni ai piani alti della finanza pubblica europea, per quanto il primo coinvolgimento fattivo dei ministri delle finanze dei paesi membri sembrerebbe aver posto già il primo ostacolo.

Percorso a ostacoli, ma i problemi non sono noti

Il ritardo – ancora non quantificabile – su questa votazione è un po’ l’emblema di come sono andate avanti fino ad ora le discussioni sull’Euro Digitale. Tutte o quasi ai piani alti, con una condivisione dei dettagli minima, spesso non coerente e comunque lontana da chi dovrebbe decidere in ultimo per un passaggio così importante. E cioè il corpo elettorale.

Sta di fatto che la votazione, una delle tante necessarie per questo cammino, prevista per il 28 giugno sarebbe, secondo Coindesk, rinviata a data da destinarsi. E l’emulo di Bitcoin, almeno nelle fantasie più sfrenate di una certa stampa tradizionale, tornerà ad essere al centro delle discussioni in un futuro non meglio precisato.

Diversi tra i ministri avrebbero sottolineato la necessità di sviluppare una narrativa chiara su quale sarebbe il valore aggiunto di una soluzione del genere, e quindi non una chiusura completa. Narrativa per il momento completamente assente, dato che nessuno nel corpo elettorale sembrerebbe averne avvertito la necessità né tanto meno compreso i possibili effetti positivi, dei quali qualcuno inizia anche a dubitare.

Anche negli USA le cose non procedono granché bene

Benché negli USA si sia ancora a prima della fase embrionale, con diversi dei quadri di Federal Reserve che non sembrerebbero essere convinti della bontà dell’idea di un dollaro digitale, se ne parla. E se ne parla però con molta meno convinzione, con addirittura alcuni stati, Florida in testa, che hanno già bandito l’utilizzo del dollaro digitale, per quanto non sia ancora esistente o in vigore.

Segno che la questione della moneta torna, prepotentemente, sul palcoscenico della politica. E chissà se qualcuno si renderà conto che certe decisioni, che possono cambiare in modo fondamentale una società, dovrebbero essere prese di concerto con l’elettorato, al quale andrebbero sì spiegati i vantaggi – come chiedono i ministri – ma anche certe preoccupazioni sulla programmabilità, l’aumento delle possibilità di controllo e l’effettivo depotenziamento della fungibilità della moneta stessa.

Nel frattempo, a scanso di ogni equivoco per i lettori che sono arrivati qui per la prima volta, no, non si tratta di un sostitutivo di Bitcoin. Anzi, al contrario Bitcoin è nato proprio per evitare che ci trovassimo costretti ad utilizzare trovate di questo tipo, i cui lati negativi, almeno per chi vi scrive, sono di gran lunga peggiori di quelli positivi, che per il momento scarseggiano.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Non capisco la necessità di creare l'euro o il dollaro digitale, forse per far credere alla maggior parte del popolo che si tratta di un'alternativa valida rispetto a bitcoin e che abbiamo capito che questo non lo è nemmeno alla lontana ma lo scopo è sempre quello, far perdere interesse verso il mondo delle criptovalute e di bitcoin. Facessero ogni tanto qualcosa di intelligente, magari creare una moneta digitale che metta i cittadini al riparo dall'inflazione ma i loro scopi sono ben altri, salvaguardare i cittadini è l'ultima cosa la prima è far si che se ne vadano in fretta in modo da erogare meno pensioni possibili o non pagarle affatto. Se questo è il progresso...

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