Uniswap: analisi prezzi | Ancora short fino a 4.08$ e 3.87$

Le quotazioni di Uniswap (UNI) hanno raggiunto, sabato 10 giugno scorso, nuovi minimi dell’anno a quota 3.68 contro dollaro americano. Il minimo menzionato è giunto al culmine di una fase di arretramento che era scattata subito dopo il picco di febbraio a 7.61. Complessivamente, UNI aveva lasciato sul terreno in poco meno di 4 mesi la metà del suo valore (-51% circa).

Il rimbalzo seguito al raggiungimento dei minimi è stato piuttosto intenso. In meno di otto giornate, dal 10 fino al 17 giugno, i valori hanno infatti recuperato un +27.17% fino a quota 4.68. Da un punto di vista tecnico tale recupero non può – tuttavia – essere considerato sufficiente ad innescare una fase di rialzo di tendenza. 

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Il trend dominante di sottofondo va considerato ancora ribassista anche se, probabilmente, il “peggio” che potremo aspettarci fra giugno/luglio sarà un eventuale riavvicinamento ai recenti minimi, senza che questi vengano violati al ribasso.

Su grafico a larga scansione temporale con candele weekly possiamo constatare la presenza di nuove resistenze sulla linea dei 4.75 dollari e, più sopra, nell’area compresa fra 5.15 e 5.30. Quest’ultima area rappresenta attualmente la resistenza principale di medio-lungo termine. Potremmo tornare ad introdurre dei segnali rialzisti di tendenza solo dopo che il mercato si sarà riportato oltre tale barriera.

Le notizie che stanno accompagnando l’oscillazione delle cryptovalute in queste giornate appaiono finalmente di stampo rialzista, anche se non hanno riguardato direttamente Uniswap. Questo potrebbe agevolare, nelle prossime tre-cinque giornate, un’ulteriore tenuta dei prezzi. Essi rimangono però inseriti in un quadro di correzione non ancora esaurito.

Fra le novità più interessanti che abbiamo riportato oggi sul sito, vogliamo evidenziare la notizia proveniente da Deutsche Bank che ha richiesto (nientemeno) che la licenza per la custodia di assets digitali per i propri clienti. Si tratta di un cambio di passo importantissimo per quanto riguarda l’atteggiamento della finanza “ufficiale” in Europa. C’è da sperare che l’esempio di Deutsche Bank possa essere presto raccolto anche da altri istituti di credito di primario livello mondiale.

Uniswap, nonostante le difficoltà di questi ultimi mesi, rimane uno degli asset crittografici più interessanti dell’intero sistema. Attualmente UNI ricopre il venticinquesimo posto nella classifica delle cryptovalute più capitalizzate, in virtù di una raccolta complessiva che si aggira sui 4 miliardi e mezzo di dollari. 

Ogni giorno UNI scambia un controvalore di 38 milioni di dollari circa, che lo rende un token facilmente tradabile su tutti i migliori Exchange. Ricordiamo infine che Uniswap è ancora inserito all’interno della nostra lista delle 35 cryptovalute da prediligere per posizioni da cassettista. 

Passando all’analisi del grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, possiamo determinare con maggiore precisione il posizionamento dei nuovi riferimenti tecnici, da utilizzare per l’operatività durante il corso delle prossime cinque-dieci giornate (almeno). Ci interessa soprattutto la disposizione attuale delle resistenze, ossia dei punti ove si sta concentrando l’azione dei venditori.

La prima resistenza è posta adesso a 4.55/58 e la principale a 4.84/87. Entrambi i livelli costituiranno punti di probabile ripartenza del ribasso in caso di nuovi recuperi. Le aspettative sono di riavvicinamento dei valori alla zona dei minimi del 10 giugno, con un primo obiettivo situato a quota 4.08 ed un target principale a quota 3.87.

Una volta intercettato quest’ultimo livello, sarà necessario attendere segnali dal mercato perché potrebbero verificarsi le condizioni per una ripartenza vigorosa della tendenza al rialzo. Quando sono le 18:45 di martedì 20 giugno, Uniswap viene scambiato a 4.43 dollari, in leggera flessione del -1.34% da ieri.

Il segnale tecnico è short su nuovi test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a quota 4.49. Il segnale tecnico verrebbe annullato solo dalla rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 4.87.