Ripple ha ottenuto, per ora per via preliminare, licenza come istituzione di pagamento da MAS, l’autorità monetaria di Singapore. Si tratta di una licenza che è stata già ottenuta da diversi intermediari e progetti del mondo cripto, come ad esempio Crypto.com – e che permetterà tra le altre cose di offrire mezzi di pagamento utilizzando token crypto.
L’ottenimento della licenza – che per il momento è per via preliminare – permetterà al gruppo anche di imbarcare nuovi clienti in quel di Singapore per il suo servizio ODL, secondo quanto riportato dal comunicato stampa diffuso da Ripple Labs.
L’impegno di Ripple a Singapore non è una novità. Recentemente il gruppo ha raddoppiato il numero di dipendenti nella piccola città stato, segno di una sempre maggiore volontà di impegno nel Lontano Oriente e nel Sud-Est Asiatico, area del pianeta dove Ripple, anche a causa dei noti problemi legali negli USA, conduce buona parte dei suoi affari.
Cosa offre la licenza a Ripple
La licenza di MAS permetterà al gruppo di offrire servizi di pagamento, anche tramite asset digitali, con una licenza che è gestita direttamente da MAS, la banca centrale di Singapore. Ripple potrà inoltre offrire token regolati e espandere le proprie attività in termini di offerta di pagamenti cross border, il core business di Ripple ad oggi.
La notizia dell’ottenimento della licenza a Singapore ha contribuito ad un ulteriore aumento del prezzo di XRP a mercato, per quanto il token stia soffrendo rispetto ad un mercato in forte crescita, anche a causa del recente impegno di diversi intermediari e gestori istituzionali con degli ETF Bitcoin.
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Ripple completa così un percorso di regolamentazione nel Lontano Oriente che segnala come il gruppo sia principalmente interessato ai mercati lontano dagli USA, complice anche una causa contro SEC che ormai si protrae da due anni e che ha reso il gruppo una sorta di intoccabile negli Stati Uniti.
Tutti in attesa di ulteriori evoluzioni dal fronte processuale
Per quanto si tratta di un’ottima notizia, tutti stanno aspettando il termine della causa legale che vede Ripple contrapposta a SEC, l’authority di vigilanza sui mercati degli Stati Uniti. Una causa nata 2 anni fa e che si sta avvicinando alla conclusione almeno del primo grado.
Sono diversi i fattori che sembrerebbero giocare a favore di Ripple, che comunque si è detta, tramite la società che gestisce il progetto, pronta ad arrivare fino in Corte Suprema prima di arrendersi.
Sul tavolo due questioni importanti: la prima è quella di un’eventuale multa da comminare a Ripple Labs per la vendita iniziale al pubblico di $XRP. La seconda riguarda lo status di XRP sul mercato secondario – ed è probabilmente questa ad interessare maggiormente trader e investitori in Ripple.
Continua così il forte contrasto ideale tra Stati Uniti e il resto delle giurisdizioni mondiali, nelle quali i principali progetti cripto stanno trovando albergo e un mercato da sviluppare.