Nuovo aggiornamento per Algorand, che con l’ultimo sforzo dei programmatori che lavorano al progetto è riuscito a passare ad un blocktime di 3,3 secondi, contro i 3,8 precedenti. Si tratta di una riduzione che è la più importante della storia di Algorand e che dovrebbe contribuire ad un ulteriore scalabilità per un network in sofferenza da tempo, anche in termini di prezzo della sua criptovaluta di riferimento $ALGO.
Un buon passo in avanti per $ALGO e per il network guidato da Silvio Micali, che è stato interpretato in modo positivo anche dai mercati, con $ALGO che è tra le poche a salire all’interno di una giornata di lieve correzione dopo l’incredibile corsa di ieri di tutto il settore.
Basterà per far tornare Algorand in cima alla lista dei desideri degli investitori? Basterà per dare uno stop ad un trend negativo in termini di prezzi che si trascina da un po’?
Un passaggio che ridurrà il tempo di produzione dei blocchi da 3,8 a 3,3 secondi. È questo l’aspetto più importante che riguarda l’ultimo aggiornamento di casa Algorand. Aggiornamento andato a buon fine e che è stato comunicato anche dall’account ufficiale Twitter del gruppo.
Aggiornamento maggiore per il protocollo, che porta la finalità delle transazioni a 3.3 e incorpora nuove funzionalità chiave per lo sviluppo di app in streamlining.
L’aggiornamento di oggi riduce il block time a 3,3 secondi circa, un incremento di più del 10% in termini di velocità, mantenendo però la finalità istantanea delle transazioni.
E vengono poi citate altre novità che fanno parte dell’aggiornamento, dalla condivisione di risorse per gruppi, al controllo del timestamp, fino a nuovi endpoint per algod.
Un aggiornamento atteso, finalmente disponibile e che proverà a dare una scossa ad un ecosistema che poco si è giovato di un 2023 altrimenti positivo per tutto il comparto cripto.
Il prezzo di $ALGO è in leggera salita, guadagnando circa l’1% rispetto alle quotazioni di ieri. Guadagno che però vale doppio all’interno di un mercato che oggi è stato leggermente compresso dalle parole di Jerome Powell, che ha parlato di due nuovi aumenti dei tassi entro la fine del 2023.
Una giornata di calma tendente alla leggera ritirata anche per Bitcoin e per le top gamma in termini di market cap. Situazione però più che sopportabile dopo l’incredibile corsa che ha portato Bitcoin sopra i 30.000.
Dietro l’incredibile corsa movimenti importanti da parte dei grandi fondi – che però, almeno per il momento, non riguarderanno Algorand.
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Un bel database e via, finalità a 0,1s, senza tanto girarci intorno ;)
Oltretutto la finalità in Algorand è una minchiata: i nodi non possono riscrivere lo storico (ovviamente: tengono solo gli ultimi 1000 blocchi circa in memoria e non comunicano direttamente tra loro, ma solo attraverso i relay) ma i relay nodes sì, potendo distribuire potenzialmente i checkpoints che vogliono (sono gli unici full nodes in pratica). Non c'è il rischio che lo facciano al momento dato che sono incentivati direttamente dalla foundation (non esiste un meccanismo di incentivi on-chain), quindi in sostanza sono la foundation. Dovessero introdurre un meccanismo di rewards realmente decentralizzato sarebbe il solito pos, con i checkpoints e quindi l'ask a friend consensus, lo slashing e tutti i problemi che comporta ("mi uniformo alla maggioranza, se no mi slashano") ecc ecc.
Il solito marketing fuorviante.