Shock nella procedura fallimentare che coinvolge FTX e Alameda. Secondo quanto riportato da Coindesk, il braccio di investimento del defunto exchange di Sam Bankman-Fried vorrebbe recuperare circa 700 milioni di dollari che sarebbero stati pagati a Michael Kives e Bryan Baum, denari spesi per permettere a SBF di avere accesso ai piani alti della politica e della finanza.
Bisogna però, per ora, parlare al condizionale, dato che la consistenza dei fondi versati sarebbe ancora in corso di accertamento. Alameda, sotto la nuova gestione fallimentare, lamenterebbe spese di fondi propri che avrebbero beneficiato soltanto Sam Bankman-Fried a livello personale e che non avrebbero avuto una ricaduta diretta positiva per il trading desk del gruppo FTX.
Il tutto in una vicenda che intreccia i piani delle criptovalute, della politica e anche del mondo della finanza. Uno dei due soggetti coinvolti ha fatto parte in passato dello staff di Bill e Hillary Clinton, cosa che rinfocolerà le polemiche degli appoggi e delle sponde politiche che SBF avrebbe trovato mentre il suo exchange colava a picco insieme ai fondi della cliente.a
Viene riportato anche della presenza di Sam Bankman-Fried ad un parti che, sempre secondo quanto riportato dalla testata, avrebbe visto la presenza di almeno un candidato presidenziale delle precedenti elezioni, attori, musicisti, miliardari e anche star della TV.
Successivamente a questo party, sempre secondo la ricostruzione ancora da confermare, SBF avrebbe firmato un impegno all’investimento nelle società di Kives e Baum, senza che nella lettera di intenti fosse presente alcun tipo di ritorno, diretto o immaginario, per le attività di SBF.
Secondo i curatori fallimentari si tratterebbe dunque di denaro che è stato speso affinché SBF potesse ottenere, sul piano personale, accesso a personalità che altrimenti gli sarebbero state precluse.
L’accordo non era altro che una lista di idee di investimento, senza alcuna due diligence.
Ci sarebbe però riferimento al fatto che i due avrebbero poi proposto SBF in certi circoli, in particolare dal lato politico dei democratici.
Si tratta comunque di somme molto importanti, almeno secondo le ricostruzioni. Sarebbero infatti almeno 700 milioni di dollari che sarebbero stati trasferiti alle società di Kives e Baum, somma che ora i curatori fallimentari cercheranno di recuperare con un claw back, procedura che permette alle società in fallimento di ottenere indietro fondi che abbiano la parvenza di trasferimenti illeciti.
Si tratterebbe di un altro piccolo tesoretto aggiungo alla relativamente lunga lista di recuperi effettuati dagli attuali curatori fallimentari di FTX. Recuperi certamente importanti, ma che sono lontani da quanto servirebbe per ristorare tutti gli utenti. E presto anche per pagare le fee legali, che negli ultimi 3 mesi hanno viaggiato ad una media di 40 milioni di dollari al mese.
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