Chissà cosa ne dirà Fabio Panetta, che ha ribadito la scorsa settimana la sua contrarietà al mondo crypto e stable. Questa volta a creare canali e valute che possono essere cambiate a pari condizioni rispetto a quelle di BCE e delle altre banche centrali c’è JP Morgan, non esattamente un progetto crypto nato per gioco o o per caso, ma una banca di investimenti che ha anche potenti legami politici.
La notizia più importante della settimana tra quelle passate forse sotto-traccia è il primo scambio di denaro denominato in euro ricorrendo alla blockchain privata della grande banca, affidandosi tra le altre cose a JPM Coin, token che non potrete comprare da nessuna parte e che è al centro di uno dei tanti esperimenti – di cui abbiamo già parlato diverse volte su Criptovaluta.it – in termini di monete onchain.
Avrà qualcosa da dire? Ci saranno preoccupazioni simili a quelle per Libra ieri e per i principali stablecoin oggi? Chissà. Per ora da BCE è silenzio di tomba, secondo qualcuno segno gli animali sono tutti uguali, anche se qualcuno è più uguale degli altri.
Per quanto in molti si affannino a ritenere la tecnologia in questione, quella della blockchain, una sorta di soluzione in cerca di problemi, in realtà di applicazioni concrete anche ai piani alti della finanza ce ne sono.
Uno dei casi più emblematici è quello di JP Morgan, che gestisce una chain non pubblica e che è aperta soltanto a certi clienti. Chain che serve anche per trasferimenti di carattere monetario.
La novità è che questa volta il pagamento è stato in Euro, ha avuto come tramite JPM Coin e ha interessato una delle società più importanti d’Europa, ovvero Siemens. Il tutto all’interno del cosiddetto Onyx Coin System, progetto di JP Morgan del quale si parla poco, ma che continua a prendere piede almeno tra i grandi e principali partecipanti al sistema economico.
Il sistema permette pagamenti wholesale per i clienti, che includono anche multinazionai importanti, per il trasferimento da e per i loro account da JP Morgan istantaneamente e 24 ore al giorno, 7 giorni su 7.
Un miglioramento importante sia in termini di accessibilità – funziona sempre – sia in termini di costi coinvolti. Segno che la strigliata arrivata dal mondo crypto è stata incassata – e resa base per ulteriori sviluppi – dai padri padroni dell’attuale sistema finanziario.
Chissà. Di Fabio Panetta e delle sue preoccupazioni per la concorrenza onchain nei confronti delle valute delle banche centrali abbiamo parlato ampiamente ieri. Viene da chiedersi a questo punto se il problema sia avere alternative in un regime di semi-libero mercato, oppure se a non piacere siano quei bricconi del mondo crypto, che almeno per ora non possono contare su certe coperture e appoggi politici.
Staremo a vedere. Dopotutto sono passate poco meno di 72 ore dalla transazione di Siemens e c’è stato di mezzo anche un bel weekend di sole, più ideale per il mare che per fare le pulci all’ennesimo tentativo di organizzare denaro e trasferimenti tra privati.
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