Continuano gli acquisti da parte dei più rilevanti miner strutturati del mondo Bitcoin. Riot Platforms, società che è tra le altre cose quotata al NASDAQ, ha confermato tramite un comunicato stampa di aver acquistato 33.280 macchine aggiuntive da MicroBT. Si tratta di un acquisto importante, che aumenterà del 50% l’hashrate a disposizione del gruppo.
Si tratta nel complesso di 8.320 M56S+ e di 24.960 MS56++, con la possibilità di aggiungere acquisto di altre 66.560 macchine ASIC alle stesse condizioni praticate adesso. Se dovesse andare in porto anche l’acquisto aggiuntivo di macchine, il gruppo raggiungerebbe un totale di hashrate di 35,4H EH/s.
Continua così l’impegno dei player più importanti del settore, dopo un 2022 che è stato particolarmente punitivo per alcune delle società – anche tra quelle quotate – del settore mining. Aspettative rialziste sul prezzo o semplice attesa per l’halving, che determinerà il dimezzamento secco di quanto incassato dai miner per ogni blocco prodotto?
Riot Platforms aumenta in modo consistente la sua capacità di hash. Con l’acquisto già confermato si passa infatti da 12,5 EH/s a 20,1 EH/s, con la possibilità tramite l’opzione di acquisto inclusa nel contratto di portare l’intero apparato a disposizione del gruppo a 35,4 EH/s, una quantità che sarebbe quasi tripla rispetto a quella controllata oggi.
Le macchine in questione saranno tra le altre cose prodotte negli Stati Uniti:
In aggiunta, la nuova partnership tra Riot e MicroBT assicurerà una supply chain robusta negli Stati Uniti, aumentando le opzioni prodotte localmente per i Bitcoin miner e raggiungendo una pietra miliare significativa per l’industria. MicroBT realizzerà queste macchine nella sua sede di Pittsburgh, che porterà alla creazione di nuovi lavori ad alto tasso di skill. Riot è entusiasta del raggiungimento di questi accordi con MicroBT per la produzione negli USA.
MicroBT è una delle società che producono hardware per il mining di livello professionale. Il suo quartier generale è a Shenzhen, nella Repubblica Popolare Cinese. Il gruppo sta però aumentando il suo impegno, come testimoniato da questo accordo, per la produzione di ASIC complete negli Stati Uniti d’America. Il gruppo ha inoltre annunciato ulteriore espansione su scala globale.
La situazione dei miner sembrerebbe essere sensibilmente migliorata dopo la crisi di fine 2022. Le revenue che riescono ad incassare, sia in termini di nuovi Bitcoin per blocco sia in termini di commissioni, sono state particolarmente generose per tutto il 2023.
Una situazione complessivamente positiva che ha aiutato anche gruppi in difficoltà (al contrario di Riot) a recuperare posizioni finanziarie più solide.
Il mining potrebbe tornare ad essere un’industria molto redditizia, con la capacità di sostenersi sul breve e di investire sul medio e lungo periodo, proprio come testimoniato da questo ulteriore importante investimento da parte di Riot.
Il tutto mentre l’halving di Bitcoin si avvicina e la competizione, per forza di cose, aumenta.
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