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Altri tagli nel mondo trading e crypto | Robinhood licenzia il 7%

Robinhood mette mano di nuovo alle risorse umane. Licenziato il 7% della forza lavoro.

Volumi ridotti uguale guadagni ridotti. Ne parliamo da un po’ su Criptovaluta.it e oggi arriva un’altra conferma da un player che pur non essendo crypto-nativo, deve una parte delle sue fortune proprio alla popolarità di questo mercato. Parliamo di Robinhood, che ha annunciato tagli per il 7% dei dipendenti a causa di un periodo molto duro per tutti gli intermediari.

Un periodo che non è più quello delle vacche grasse e che ha già costretto tutti o quasi gli exchange puri di crypto a intervenire con tagli al personale, dopo che le relative aziende si erano forse ingrandite troppo rapidamente sfruttando l’ultimo ciclo bullish.

Non è la prima volta nei tempi recenti che Robinhood dà un taglio netto al numero di dipendenti, segno di un mercato bearish anche per i volumi che si protrae ormai da tempo – e che sta mettendo sotto stress le finanze di diversi intermediari.

Al tema abbiamo dedicato un intero numero del nostro Magazine, spulciando tra le autentiche fonti di introiti per gli exchange in un periodo per il mercato crypto contraddistinto da volumi estremamente bassi.

Pagano ancora una volta i dipendenti

Il mondo crypto ha forse anticipato la recessione che il resto dei comparti attende ormai come certa tra fine 2023 e 2024. Ancora tagli per un operatore che pur non intermediando soltanto crypto deve comunque molto al settore – e che è stato per lungo tempo la venue di scambio più importante anche per meme coin come $DOGE.

È Robinhood a dare un taglio netto al personale, in una situazione che si fa sempre più complicata per tutti gli intermediari dei mercati finanziari, intermediari che vivono di commissioni che sono una percentuale dei volumi transati. Volumi che ormai mancano da un pezzo, con aprile, maggio e giugno che sono stati pessimi per tutto il settore, con volumi bassi a punto tale da riportare l’intero settore a prima del 2021, con però spese correnti importanti, sviluppatesi durante l’ultima bullrun.

Il messaggio di Robinhood

Robinhood ha promesso di mantenere elevati i propri standard. E ha confermato che i tagli sono dovuti alla riduzione dei volumi di transazioni su tutti i comparti, compreso quello delle criptovalute. L asituazione però non sembrerebbe essere migliore anche sul fronte crypto, che pur era uno dei più redditizi per il gruppo.

Per parlare di numeri, che in queste circostanze sono l’unica cosa che conta, parliamo di una riduzione del numero di utenti attivi di quasi il 50%, numeri che sono comparabili con quelli che abbiamo analizzato anche per gli exchange puri.

Continua così il lungo inverno crypto, che tra le altre cose sta contribuendo a ridisegnare anche il comparto degli intermediari, con l’ingresso di diversi istituzionali della finanza tradizionale che potrebbero contribuire alla pressione che incombe sugli exchange.

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