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Analisi Chainlink LINK | Rialzo in anticipo, target prezzo a 7.10$

Impennata superiore al 33% per Chainlink, che ora sta consolidando a ridosso dell'area di resistenza di medio periodo. Tecnicamente sarebbe necessario un riavvicinamento provvisorio ai supporti per rafforzare ulteriormente il trend.

Le quotazioni di Chainlink (LINK) stanno attraversando dai minimi del 10 giugno scorso una fase di vigoroso recupero contro dollaro USA. I prezzi, nel corso delle ultime 17 giornate, hanno già recuperato oltre il 33% a partire da quelli che attualmente sono i valori più bassi dell’anno, a quota 4.78. 

Con la nostra più recente analisi avevamo in effetti posizionato un primo livello di supporto a 4.78/4.83, ma ci aspettavamo che la discesa sarebbe proseguita anche oltre, quantomeno fino al test di quota 4.40/4.42. Il ritorno di interesse da parte dei compratori è quindi avvenuto addirittura prima dei tempi tecnici previsti, indicando la presenza di una certa frenesia di acquisto che costituisce un’ottima premessa per le potenzialità di ulteriore espansione del rialzo.

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Dobbiamo evidenziare che il recupero si è per il momento esaurito subito dopo il contatto con una zona di resistenza piuttosto significativa per quanto riguarda le proiezioni di medio periodo. Su grafico a larga scansione temporale, con candele weekly, è infatti visibile una fascia di resistenza posta tra 6.32 e 6.70, area entro la quale sono concentrati in questa fase numerosi ordini di vendita.

Si tratta presumibilmente, almeno per la maggior parte, di prese di beneficio piazzate da quella larga fetta di operatori che predilige l’operatività di breve-brevissimo periodo. Notiamo peraltro che, da domenica scorsa, lo slancio rialzista si è notevolmente riassorbito. i prezzi hanno preso infatti a consolidare tra 6.37 e 6.01. Riteniamo quindi probabile, nel corso delle prossime 5-10 giornate, che il mercato non riesca a bissare la facilità di penetrazione rialzista evidenziata nelle ultime due settimane.

LINK/USD, grafico a candele settimanali. Prezzi fino al 27/06/23, ore 18.42, last 6.20

Lo scenario che appare ora maggiormente plausibile è quello di provvisorio arretramento fino al test dei supporti, che si sono formati in fase di rialzo, e successivamente di ripresa del trend-up fino al raggiungimento di nuovi massimi relativi. 

Ricordiamo che Chainlink è inserito nella lista sempre aggiornata dei 35 asset crittografici che consideriamo prime scelte per la costruzione di portafogli di lungo termine. LINK ricopre attualmente la ventiduesima posizione nella classifica delle cryptovalute più capitalizzate, in virtù di una raccolta complessiva che supera i 3 miliardi di dollari. Si tratta di una crypto che scambia quotidianamente una media di 180/190 milioni di dollari di controvalore e che è, quindi, facilmente scambiabile su tutti i migliori Exchange.

Passando all’analisi del grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, possiamo localizzare con maggiore precisione l’attuale posizionamento dei riferimenti tecnici a 5-10 giornate. Siamo in presenza di un segnale di rialzo, per cui ci interessa in particolare la disposizione dei supporti, ossia di quei livelli la cui tenuta mantiene attivo il segnale stesso.

LINK/USD, grafico aa barre da 30 minuti. Prezzi fino al 27/06/23, ore 18.37, last 6.20

Attualmente la maggior attività dei compratori si sta registrando tra 5.91/5.97 e nella stretta area posta non prima di 5.26/5.31. Considerate le premesse di cui sopra, riteniamo ancora possibile che il mercato possa effettuare dei rapidi arretramenti in direzione del supporto principale. Da un punto di vista tecnico, comunque, entrambi i livelli menzionati costituiranno luogo di probabile ripartenza del rialzo in caso di ritorni improvvisi delle vendite.

Le aspettative sono di avvio di una fase di consolidamento nell’area tra i supporti citati e le resistenze intermedie, posizionate per la precisione a 6.32 e 6.60/6.70. L’intera vasta zona tra questi livelli è passibile al suo interno di ripetuti cambi di tendenza, preparatori alla rottura rialzista con obiettivo a 7.07/7.10. Tecnicamente sarebbe preferibile intervenire long solo su nuovi test almeno del primo supporto, in ogni caso da rilevazioni non superiori a quota 5.97. Lo scenario descritto verrebbe messo in discussione solo dall’eventuale cedimento del supporto principale a 5.26, meglio se confermato da una chiusura inferiore su grafico a 30 minuti. 

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