Tra gli strumenti di analisi tecnica che servono per valutare la forza o la debolezza di un trend, abbiamo anche il Money Flow Index (MFI), che rientra tra i cosiddetti indicatori di momentum. Questo indicatore è stato creato a due mani da Gene Quong e Avrum Saudack, ed è conosciuto anche con il nome di “RSI con volume ponderato”.
Dal nome, possiamo intuire che ha qualche elemento differente rispetto ai classici indicatori, che lavorano principalmente sulla struttura del prezzo nel tempo. Infatti il Money Flow Index (MFI) utilizza oltre i dati di prezzo anche quelli di volume.
La logica alla base del Money Flow Index (MFI)
E’ nato con lo scopo di misurare la forza del flusso di denaro in entrata o in uscita di un sottostante, nel nostro caso di una crypto, in un determinato periodo di tempo. La logica alla base del suo sviluppo è che i volumi dovrebbero seguire l’evoluzione della tendenza primaria dei prezzi.
Per la sua struttura di calcolo rientra tra gli oscillatori e oltre ad identificare la forza di un trend serve per evidenziare situazioni di ipercomprato e ipervenduto.
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Come calcolare il Money Flow Index
La formula può apparire complessa, ma non è così. La presentiamo perché usualmente i trader sono soliti voler conoscere il funzionamento di un indicatore prima di utilizzarlo. La struttura di calcolo si basa su 5 passaggi.
Il MFI usa il Typical Price, che è la somma del Pz Massimo + Pz Minimo + Pz Chiusura/3.
Il Typical Price (TP) viene ad essere moltiplicato per i Volumi dei periodi considerati.
Poi abbiamo un terzo passaggio che è la parte più lunga, dobbiamo calcolare il “positive volume” ed il “negative volume”.
Positive Volume: è la sommatoria delle sedute positive, cioè quelle dove il TP ha rilevato un valore superiore a quello della candela precedente.
Negative Volume: la sommatoria delle sedute negative, cioè quelle dove il TP ha rilevato un valore inferiore a quello della candela precedente.
Il quarto passaggio prevede il calcolo del MFI ratio (Positive Volume/ Negative Volume).
Il quinto ed ultimo passaggio è la formula finale:
MFI = 100+(100/(1+ratio))
Ovviamente tutti questi calcoli sono impostati all’interno dei software delle piattaforme di analisi tecnica o di trading.
Il ruolo del Volume
La ratio alla base di questo indicatore è il legame tra il prezzo ed il volume. In pratica una trend è forte quando a prezzi in salita corrisponde anche una salita dei volumi.
Un trend è fortemente ribassista, quando durante una discesa dai prezzi, anche i volumi sono elevati, mentre invece si riducono nelle sedute di rimbalzo.
Somiglianze e differenze con il Relative Strength Index
L’MFI è strettamente correlato con il Relative Strength Index. La differenza principale è che l’MFI incorpora il volume, mentre l’RSI si concentra sui prezzi. Taluni ritengono che il MFI con l’uso del volume sia un indicatore anticipatore. Pertanto, fornirà segnali e avviserà di possibili inversioni, in modo più tempestivo rispetto all’RSI.
Come si presenta ed utilizza il MFI
Il Money Flow Index è costituito, come ogni oscillatore, da una linea che oscilla tra 0 e 100, e da due livelli orizzontali, uno posto al valore 80 e l’altro al valore 20.
Queste due aree estreme servono ad individuare i livelli di ipercomprato (sopra 80) e ipervenduto (sotto 20).
Ricerca delle divergenze
Operativamente l’oscillatore è utilizzato per individuare situazioni di inversione del trend tramite il manifestarsi di divergenze. Queste aumentano valore nel momento che si manifestano in aree di ipercomprato o venduto.
Nell’ultimo esempio allegato sotto, abbiamo un utilizzo non convenzionale. Quando la linea del MFI entra nelle due zone di estremo non vuol dire che automaticamente il prezzo del token virerà nella direzione opposta. Molto spesso sta indicare che siamo in una zona di forza che proseguirà o di debolezza.
Conclusioni
Il Money Flow Index rientra tra gli oscillatori di momentum e nella sua base di calcolo inserisce un elemento in più rispetto al prezzo, dato dal volume. Utilizzato per l’individuazione delle inversioni di tendenza attraverso la ricerca delle divergenze tra prezzo ed indicatore. Non viene quasi mai utilizzato da solo in una strategia di tradign, ma abbinato ad altri strumenti.